La musica di John Lennon rivive con gli Instant Karma tra le opere del ritrattista rock Carlo Montana
Quando compose Being for the Benefit of Mr. Kite!, canzone ispirata al manifesto di un circo di epoca vittoriana, John Lennon disse al produttore George Martin di voler evocare, nell’atmosfera del brano, l’odore della segatura della pista e – concediamoci una licenza “poetica” – “il profumo dello zucchero filato” . Questo è l’aneddoto con cui si è aperto il concerto degli Instant Karma, ieri sera, nella splendida cornice dell’atelier del pittore Carlo Montana, a Zibido San Giacomo, piccolo borgo di campagna a sud di Milano.
Rocco Cappa, leader della band che ripropone il repertorio di Lennon, ha introdotto con queste parole il concerto per spiegare che il suo desiderio di interpretare questi brani non è quello di porsi come “replica” del musicista di Liverpool, ma di riuscire a far sentire al pubblico proprio “il profumo dello zucchero filato”. Ciò significa far rivivere la magia di pezzi immortali come quelli scritti da uno dei più grandi compositori di musica rock del secolo scorso, spaziando dalle sue composizioni degli anni Settanta e Ottanta per poi ripercorrere in parte la parabola beatlesiana e, infine, riproporre il rock’n’roll degli anni Cinquanta a cui Lennon stesso rese omaggio in uno dei suoi album. E ieri sera il pubblico, attento e partecipe, che ha affollato la casa di Carlo Montana – da sempre luogo deputato ad incontri tra l’arte e la grande musica – ha davvero sentito il “profumo” delle canzoni di John, ne ha assaporato la persistente energia, ha rivissuto la storia d’amore tra John e Yoko, si è emozionato di fronte alla toccante bellezza e intensità di brani come God e Love .
Certamente io sono di parte, perché ho seguito questa band fin dagli esordi, ho assistito alla sua genesi e soprattutto sono affezionata ai carissimi amici che la compongono: Rocco Cappa, Robby D’Angelo, Alessandro Merigo, Massimo Moretti e Salvatore Succurro. Ma la serata di ieri non è stata semplicemente l’ennesima di una lunga serie di concerti che quest’anno hanno visto la band impegnata in venues d’eccezione come l’Hard Rock Hotel di Davos, i Beatles Days di Bellinzona e Torino, il Teatro Paravento di Locarno. La performance presso l’atelier di Montana è stata davvero un evento unico, nella magica atmosfera della casa del pittore che emana grandissimo amore per la musica. E Carlo sa essere ospite caloroso e impareggiabile, facendo sentire tutti a proprio agio con la sua amichevole accoglienza nei confronti dei frequentatori abituali e dei nuovi amici, non solo circondandoli con il fascino dei suoi dipinti, che ritraggono i protagonisti della storia del rock, ma anche deliziandoli con i sapori e i profumi di un ricco buffet.
Così ieri sera, insieme a un gruppo di privilegiati, ho potuto davvero percepire il “profumo” di John Lennon, lasciandomi trascinare dall’energia delle sue note, meditando sui suoi testi poetici e visionari e contemplando la bellezza delle opere pittoriche del “ritrattista rock”, che per l’occasione ha allestito una stupenda vetrina dedicata a John e Yoko.
The dream is not over: la musica di John è ancora viva e presente in mezzo a noi e continuerà ad emozionare i suoi ascoltatori per l’eternità.