Esce il 10 ottobre la versione integrale dei due live benefici del 30 agosto 1972

Quando John Lennon e Yoko Ono arrivarono negli Stati Uniti nel 1971, non stavano solo fuggendo dai fantasmi dei Beatles o dalla stampa britannica, ma cercavano un nuovo inizio in un Paese che andava incontro ad una trasformazione politica e culturale. Purtroppo, ciò che li aspettava non era solo la libertà artistica che desideravano, bensì anni di sorveglianza, vessazioni governative e angoscia personale, tutte problematiche che avrebbero contraddistinto la loro prima esperienza americana.
La coppia si stabilì al 105 di Bank St., nel Greenwich Village di New York, attratta dall’energia della città e dall’atmosfera progressista. Quasi immediatamente, i due si immersero nella politica radicale e nell’arte d’avanguardia. Solidarizzarono con gli attivisti, si esibirono durante le proteste e usarono la propria influenza mediatica per amplificare cause come il femminismo, il rifiuto della guerra – la contestazione contro il conflitto in Vietnam era al suo apice – e la riforma carceraria.

John e Yoko nel loro appartamento al Greenwich Village (foto di Ben Ross)

Le opinioni esplicite dei due artisti e i loro crescenti legami con la controcultura attirarono rapidamente su di loro l’attenzione dell’amministrazione Nixon. Allarmati dalla potenziale influenza di John sui giovani elettori, in particolare con le elezioni del 1972 che incombevano, il presidente Richard Nixon e il direttore dell’FBI J. Edgar Hoover fecero di Lennon un bersaglio. L’FBI lo mise sotto sorveglianza, controllandogli il telefono, pedinando lui e la consorte e compilando centinaia di pagine di rapporti di intelligence. Il governo lanciò anche una campagna per espellere John dagli USA, citando come pretesto una condanna minore per possesso di marijuana nel 1968 nel Regno Unito. Allo stesso tempo, Yoko stava combattendo la sua battaglia personale: riottenere la custodia di sua figlia, Kyoko, che era stata rapita dal suo ex marito, Anthony Cox, ed era scomparsa insieme al padre. All’insaputa di Yoko, infatti, Cox si era nascosto con la bambina presso una setta religiosa in Idaho.

Yoko e John a New York (foto di Bob Fries)

In mezzo a tutto questo tumulto, Lennon e Ono continuarono a esibirsi e a comporre canzoni. Il loro album Some Time in New York City, che uscì negli Stati Uniti nel mese di giugno 1972, rifletteva le loro posizioni politiche e le loro passioni, affrontando tutte le tematiche a cui i due avevano dedicato la loro attenzione: l’ingiustizia razziale, le rivolte nella prigione di Attica, la lotta di attivisti per i diritti civili come Angela Davis, l’emancipazione delle donne. Progettata per assomigliare a un giornale, la copertina del disco imitava il New York Times, completa di titoli, articoli e foto che riflettevano i contenuti delle canzoni e sottolineavano l’intenzione degli artisti di informare, provocare e alimentare il dialogo.
Some Time in New York City è il più politicizzato e scomodo degli album di Lennon solista e voleva essere, per ammissione della stessa Yoko, una raccolta di canzoni “alla Bertolt Brecht”, molte delle quali instant songs su figure e problemi dell’attualità. Le registrazioni ebbero luogo principalmente ai Record Plant Studios di New York con il supporto degli Elephant’s Memory, una band locale nota per il suo attivismo ed il sound grintoso. Il gruppo, composto da Adam Ippolito (tastiere), Gary Van Scyoc (basso), Richard Frank Jr. (batteria), Wayne “Tex” Gabriel (chitarra), Stan Bronstein (sassofono), più il batterista Jim Keltner, fornì una efficace base per il mix di musica rock, soul e di protesta del disco. Phil Spector fu co-produttore dell’album insieme a John e Yoko, continuando quindi la collaborazione iniziata con Imagine.

Sempre nel 1972, i due artisti avevano assistito alla proiezione di un commovente documentario che riportava le deplorevoli condizioni della Willowbrook State School, un istituto per bambini diversamente abili. Si sentirono subito in dovere di organizzare un concerto al Madison Square Garden per raccogliere fondi da devolvere alla scuola. Lo avrebbero chiamato “One to One”, per sottolineare il proprio intento di tendere la mano verso i più bisognosi. Furono previsti due spettacoli, pomeridiano e serale, per il 30 agosto. I concerti, che attirarono 40000 spettatori in totale, raccolsero più di 1,5 milioni di dollari (l’equivalente del 2025 di 11,5 milioni di dollari) per sostenere i minori con disabilità intellettive e dello sviluppo.
La pressione dell’establishment statunitense su Lennon era costante e le battaglie legali sul suo status di immigrato proseguirono. Per diversi anni, la minaccia di deportazione incombette su di lui. Con l’aiuto dell’avvocato Leon Wildes, John sfidò il governo e nel 1975, proprio quando lo scandalo Watergate fece cadere Nixon, la situazione cambiò. Nel 1976 fu finalmente concessa a Lennon la residenza permanente negli Stati Uniti.
I primi anni ’70 furono dunque un periodo decisivo per John e Yoko, caratterizzato da attivismo politico, battaglie legali e profondo dolore personale. Ma nonostante tutto, essi rimasero uniti nella loro missione di sfidare il sistema, esprimersi liberamente e, soprattutto, di immaginare un mondo migliore.

A partire dal Toronto Peace Festival nel 1969, immortalato nell’album Live Peace in Toronto, la coppia si era esibita in una serie di concerti per diffondere il proprio messaggio di pace e amore e per mettere in luce varie questioni sociali. Il loro intento era sintetizzato dalla canzone Power to the People: le persone hanno davvero il potere di dire “basta” alle ingiustizie e di fermare le guerre, ma la loro protesta deve essere condotta con mezzi non violenti.
Il doppio concerto newyorkese del 30 agosto 1972 rappresentò forse l’apice dell’operato di John e Yoko come attivisti. Ma quello del Madison Square Garden resta un evento indimenticabile anche perché fu l’ultimo concerto in cui essi si esibirono insieme. Ad esso, inoltre, presero parte ospiti a sorpresa come Stevie Wonder.
Per rendere il live una performance condivisa con il pubblico, in conformità alla concezione partecipata dell’atto artistico da parte di Yoko e allo slogan “Voi siete la Plastic Ono Band”, vennero distribuiti tamburelli e tutti i presenti si unirono al coro finale di Give Peace a Chance. Dopo lo spettacolo, poi, gli spettatori si riversarono lungo la Fifth Avenue, marciando e cantando ancora Give Peace a Chance.

Questo momento memorabile nella carriera dei due viene ora celebrato in un cofanetto dal titolo Power to the People – The Ultimate Collection, in uscita il 10 ottobre per Universal Music Group. La raccolta è stata curata da un team guidato da Sean Ono Lennon (che ne è anche il produttore) e comprende 31 brani live completamente remixati. In precedenza, solo vecchi mix di esecuzioni selezionate dai due concerti del 30 agosto 1972 erano disponibili in un album postumo del 1986, Live in New York City.
Power to the People è stato presentato in anteprima con l’uscita dell’inedito remixa di Come Together dallo spettacolo serale di One To One. John e Yoko sono accompagnati dalla band Elephant’s Memory e dal batterista Jim Keltner in una versione incandescente del classico da Abbey Road. Estratti dei concerti sono inoltre stati presentati come parte del documentario acclamato dalla critica One To One: John & Yoko, diretto da Kevin Macdonald e Sam Rice-Edwards e prodotto da Sean Ono Lennon, proiettato nelle sale cinematografiche all’inizio di quest’anno.

John e Yoko durante il concerto del 30 agosto 1972 (foto di Michael Negrin)

Power to the PeopleThe Ultimate Collection è disponibile in diversi formati: dalla configurazione minima in CD singolo (che comprende non 31, ma 17 brani, con gli episodi migliori dei due concerti) al doppio CD o quadruplo LP con 31 tracce, fino al cofanetto Super Deluxe che comprende ben 132 tracce, ovvero le 31 della versione base più 91 tracce bonus tra cui demo, out-takes, registrazioni casalinghe, jam session in studio e altro ancora.
Sean Ono Lennon ha impiegato molto tempo a trovare il miglior equilibrio possibile per garantire agli ascoltatori la sensazione di uno spettacolo dal vivo, mentre Sam Gannon ha fatto un lavoro meticoloso con il restauro dell’audio. Ma la restituzione del live nella sua forma migliore ha permesso al produttore anche di partecipare, idealmente, in prima persona a quel momento e di viverne le emozioni. «Mio padre che canta Mother è il mio momento clou personale dello spettacolo» ha dichiarato. «Papà è fantastico in quel concerto, in particolare la sua voce… se fossi in una band con John Lennon non farei un assolo sulla sua voce quando canta. Penso che mio padre stesse già anticipando l’arrivo del punk. Voleva solo tornare alle origini ed essere crudo, spontaneo e rock ‘n’ roll».
Prosegue Sean, questa volta in riferimento all’impegno sociale dei genitori: «I miei genitori volevano andare oltre il matrimonio e la famiglia. Volevano essere un’unione artistica, un’unione politica, un’unione romantica. Si filmavano tutto il tempo, inventavano piccoli slogan come “Give Peace a Chance” e “Bed Peace” per diffondere messaggi; ma, soprattutto, erano sempre molto attenti a diffondere inviti al cambiamento positivo, alla pace e all’amore». Il figlio di John e Yoko ribadisce l’intento pacifista e nonviolento che i due avevano messo al centro della propria produzione artistica, oltre che della loro intera esistenza: «Si perde la superiorità morale quando si diventa violenti in risposta alla violenza. I miei stessi genitori si resero conto che alcune delle persone che avrebbero dovuto lottare per la giustizia si stavano trasformando in mostri. Non appena si cerca di far valere il proprio punto di vista attraverso la violenza, si passa dalla parte del torto».

L’edizione Deluxe di Power to the People – The Ultimate Collection comprende 9 CD e 3 Blu-Ray in un cofanetto con titoli in lamina d’argento e una copertina lenticolare con i volti di John e Yoko che, una volta sovrapposti, presentano un effetto 3D dinamico. Il box è accompagnato da un libro di 204 pagine con copertina rigida, curato da Simon Hilton, che racconta i concerti e le canzoni attraverso le parole di Lennon, di Ono e delle persone coinvolte, provenienti sia da interviste d’archivio che da nuove interviste. Inoltre, il set include un poster, adesivi e una busta contenente repliche dei biglietti dei concerti, oltre che dei pass per il backstage e l’aftershow.

In alto: John Ward, Gary Van Scyoc, Wayne “Tex” Gabriel, Jim Keltner, Rick Frank, Adam Ippolito and Stan Bronstein degli Elephant’s Memory. In basso: Phil Spector, John Lennon enel Yoko Ono backstage del One To One concert ak MSG, NYC . © Bob Gruen / http://www.bobgruen.com

Per questa raccolta speciale, le canzoni dell’album sono state completamente remixate e spogliate del suono di produzione eccessivamente “pesante” che limitava pezzi ispirati e stimolanti come Attica State, Angela, New York City e Born in a Prison. Le tracce sono state rinnovate e “reimmaginate” in un nuovo set di Ultimate Mixes, che include anche versioni estese di John Sinclair e Sunday Bloody Sunday. Power to the People è poi completato da diversi dischi di registrazioni “casalinghe” mai pubblicate prima e jam session in studio intitolate Studio Jam, Live Jam 1, Live Jam 2 e Home Jam.
La Studio Jam vede John e Yoko al fianco di Jim Keltner e gli Elephant’s Memory ai Record Plant Studios durante le sessioni di Some Time in New York City dove, tra una registrazione e l’altra dell’album, eseguirono 16 cover di classici rock ‘n’ roll.
Live Jam comprende due dischi di ulteriori esibizioni dal vivo completamente remixate, espandendo l’originale versione dell’LP Live Jam del 1972 che accompagnava Some Time in New York City. Esso includeva Cold Turkey e Don’t Worry Kyoko dal Peace and Love for Christmas UNICEF Benefit del 1969 al Lyceum Ballroom (con George Harrison, Eric Clapton, Klaus Voormann e un cast stellare) e lo spettacolo del 1971 al Fillmore East in cui John & Yoko suonarono con Frank Zappa & The Mothers of Invention in quattro canzoni.
Nel disco Live Jam 2 John, Yoko e la Plastic Ono Band, insieme a David Peel e The Lower East Side, eseguono una manciata di canzoni che sarebbero state pubblicate l’anno successivo su Some Time…, tra cui la prima esibizione dal vivo di Attica State, insieme a The Luck of the Irish, Sisters, OSisters eJohn Sinclair, il 10 dicembre 1971 al John Sinclair Freedom Rally presso la Crisler Arena di Ann Arbor, Michigan, tenutosi a sostegno della liberazione dell’attivista politico John Sinclair, imprigionato per una condanna a 10 anni per possesso di marijuana.
L’esibizione acustica di John & Yoko il 17 dicembre 1971 all’Apollo Theatre di Harlem, New York, in occasione di un evento di beneficenza per le famiglie delle vittime della rivolta presso l’Attica State Correction Facility, include Attica State, la canzone che John & Yoko scrissero per il compleanno di John (9 ottobre 1971) poche settimane dopo la tragedia della rivolta carceraria (9-13 settembre 1971) insieme a Sisters, OSisters e ad una struggente performance di Imagine alla chitarra acustica. Sono incluse anche le esibizioni televisive al David Frost Show (con la Plastic Ono Band) e al Jerry Lewis Muscular Telethon (con Elephant’s Memory).
L’emozionante raccolta si conclude con Home Jam, 33 demo acustiche grezze e intime, cover e registrazioni casalinghe del 1971 dalle collezioni private di cassette e nastri di John, registrate al St. Regis Hotel di New York e al Campus Inn di Ann Arbor, Michigan; quest’ultimo include quattro tracce con il cantante di protesta Phil Ochs.
Le cover improvvisate comprendono canzoni scritte o rese popolari da Buddy Holly, Carl Perkins, Chuck Berry, Duane Eddy, The Dave Clark Five, Elvis Presley, The Everly Brothers, Little Richard e altri. A parte una, le tracce non sono mai state pubblicate prima.
“Grande assente” nel disco è – e questo non mancherà di sconcertare i fan di Lennon e Ono – Woman Is the Nigger of the World, pezzo di apertura di Some Time… e brano di punta del full-length stesso, che pure era stata eseguita durante il doppio live al MSG, tanto che John l’aveva introdotta come «una delle tante nostre canzoni che sono state messe al bando». Nel 2025, dunque, la “N word” viene censurata anche se contenuta in un brano storico che denuncia la condizione della donna come emarginata tra gli emarginati? Yoko Ono, ideatrice del titolo, ha lasciato che suo figlio Sean, produttore dell’operazione discografica, magari messo sotto pressione dalla Universal, escludesse una canzone che quando uscì fu considerata controversa, ma che oggi il pubblico dovrebbe essere in grado di capire? La personale sensazione di chi scrive è che, sotto certi aspetti, gli artisti degli anni Settanta fossero più “avanti” di quanto il mondo contemporaneo sia disposto ad accettare. Riviviamo, dunque, il concerto del 30 agosto 1972 ascoltando Power to the People, ma la perplessità e il disagio per l’omissione di questo brano dalla raccolta restano.

Per completezza, elenchiamo tutte le altre versioni disponibili:
Audiophile 4LP Deluxe Collector’s Edition: quattro 33 giri da 180 grammi sono contenuti in una scatola con coperchio sollevabile, con copertina lenticolare dei volti di John & Yoko con un effetto 3D dinamico e stratificato. Il box include un libro quadrato con 8 pagine, 2 cartoline, 2 fogli di adesivi, un poster, una busta VIP con repliche di 2 biglietti per concerti, pass per il backstage e un pass per il dopo concerto. 31 tracce (16 del concerto pomeridiano, 15 di quello serale).

2LP Hybrid Concert Edition: due dischi in vinile verde trasparente da 180 g con etichette personalizzate sui quattro lati, un libretto di 8 pagine, un poster, 2 cartoline a colori. I brani rappresentano il “best of” dei due concerti, pomeridiano e serale, con 17 tracce.

2 LP 180g Audiophile Black Vinyl: 2 LP Hybrid Concert Edition in vinile nero, libretto, poster di carta da giornale, cartoline. 17 tracce.
2CD Deluxe con tripla copertina apribile e copertina lenticolare: contiene 31 tracce (concerto pomeridiano + concerto serale). Il set include un poster insieme a un opuscolo di 20 pagine che fornisce contenuti ampliati, fotografie e note di copertina.
Infine, l’edizione in 1 CD combina il meglio dei due live (17 tracce) ed è contenuta in una custodia con i ritratti di John e Yoko, più un libretto di 20 pagine.

Elenco tracce dei due concerti separati (versione a 31 tracce):
CD1
The One to One Concert ⋆ Afternoon Show
John & Yoko/Plastic Ono Band with Elephant’s Memory plus Special Guests
1. Power To The People (intro) †
2. New York City
3. It’s So Hard
4. Move On Fast †
5. Well Well Well
6. Born in a Prison †
7. Instant Karma! (We All Shine On)
8. Mother
9. We’re All Water †
10. Come Together
11. Imagine
12. Open Your Box †
13. Cold Turkey †
14. Don’t Worry Kyoko †
15. Hound Dog †
Durata: 65 minuti

CD2
The One to One Concert ⋆ Evening Show
John & Yoko/Plastic Ono Band with Elephant’s Memory plus Special Guests
1. Power to the People (intro) †
2. New York City †
3. It’s So Hard †
4. Move On Fast †
5. Well Well Well †
6. Instant Karma! (We All Shine On) †
7. Mother †
8. We’re All Water †
9. Born In a Prison †
10. Come Together †
11. Imagine †
12. Open Your Box †
13. Cold Turkey
14. Hound Dog
15. Law And Order
16. Give Peace a Chance
Durata: 77 minuti
† indica le tracce inedite.

Elenco tracce della versione “ibrida” (versione a 17 tracce):
1. Power to the People (intro)* †
2. New York City*
3. It’s So Hard*
4. Move On Fast* †
5. Well Well Well †
6. Born in a Prison* †
7. Instant Karma! (We All Shine On)*
8. Mother*
9. We’re All Water †
10. Come Together †
11. Imagine*
12. Open Your Box* †
13. Cold Turkey* †
14. Don’t Worry Kyoko* †
15. Hound Dog
16. Law and Order
17. Give Peace a Chance
Durata: 76 minuti
* Indica lo spettacolo pomeridiano, altrimenti la performance è quella dello spettacolo serale.
† indica brani inediti.

Tutte le immagini di questo articolo sono tratte dal sito http://www.johnlennon.com