Nell’ambito della kermesse livornese verrà presentato anche l’album “17 fili rossi + 1”
“Lunga vita agli outsider” è lo slogan scelto per la ventiseiesima edizione del Premio Ciampi, la kermesse dedicata al cantautore livornese che si terrà il 16 dicembre 2023 presso il Teatro Goldoni della sua città natale. Piero Ciampi (1934-1980), che fu definito dall’amico Gian Pietro Reverberi “uomo e poeta affascinante, che poteva suscitare sia odio che amore”, è stato una artista lontano dal voler stipulare qualsiasi compromesso con il sistema e pertanto fu egli stesso un outsider che durante la propria carriera non ha ottenuto i riconoscimenti che avrebbe meritato.

Quest’anno la manifestazione sarà dedicata a Franco Carratori, che del Premio è stato ideatore e instancabile animatore e che è scomparso lo scorso 15 novembre. La presentazione ufficiale ha avuto luogo lo scorso venerdì 1° dicembre nella Sala Cerimonie del Comune di Livorno, alla presenza del sindaco della città Luca Salvetti e di Massimiliano Mangoni, presidente dell’Associazione Premio Ciampi, oltre ad alcuni dei vincitori delle passate edizioni ed altri rappresentanti di realtà come l’ARCI, che da sempre contribuiscono alla realizzazione dello spettacolo. Dopo la lunga pausa dovuta all’emergenza pandemica e la recente iniziativa “Piero L’Italiano“, una sorta di “Piero Ciampi Day” tenutosi lo scorso gennaio con concerti ed eventi organizzati in contemporanea a Livorno ed in altre 15 località, il Premio torna quindi quest’anno alla sua forma più completa ed articolata con un’intera giornata dedicata alla musica, ma anche alla poesia, alla narrativa ed al fumetto.

L’evento del 16 dicembre sarà diviso in due parti. Alle ore 16, presso la Sala Mascagni del Teatro Goldoni a ingresso libero, avrà luogo la premiazione del concorso Premio Ciampi – Valigie rosse dedicato alla poesia e si terrà il convegno nazionale imperniato su musica e letteratura. In questa sede Paolo Pasi, storico conduttore della kermesse livornese, presenterà il disco “17 fili rossi + 1”. Si tratta quindi di una vetrina importante per il progetto ideato da Renato Franchi, che ha coinvolto undici tra cantautori e gruppi e cinque attori e che comprende brani editi e inediti dedicati ai diciassette morti nella strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 più Giuseppe Pinelli, riconosciuto come diciottesima vittima in seguito alla sua ‘morte accidentale’ avvenuta precipitando da una finestra della Questura di Milano tre giorni dopo lo scoppio della bomba (da qui il titolo del lavoro).
Parlando di ‘outsider’, questo lavoro discografico (uscito lo scorso 30 novembre) rientra a pieno titolo nello spirito della manifestazione, poiché si tratta un concept di ampio valore civile, volto a preservare e tramandare la memoria storica del nostro Paese, ma anche di una produzione del tutto indipendente, nata dall’impegno dei promotori e degli artisti che hanno partecipato e realizzata grazie al contributo di associazioni come l’ANPI e di singoli sostenitori.

La seconda parte dell’evento si terrà poi alle ore 20, con la serata musicale vera e propria, sempre condotta da Paolo Pasi, anch’egli cantautore oltre che giornalista e scrittore (ricordiamo che è appena uscito un suo libro su Sacco e Vanzetti per i tipi della casa editrice Eleuthera). In questa occasione verranno assegnati tre premi alla carriera ad altrettanti gruppi significativi per la scena musicale italiana.
Il primo dei tre sono i CCCP – Fedeli alla Linea, che con il loro provocatorio ‘punk filosovietico’ si seppero porre in controtendenza rispetto alla società dell’apparire degli anni Ottanta. La formazione reggiana, in occasione delle celebrazioni per i 40 anni dall’uscita del primo EP “Ortodossia”, sta attraversando un autentico momento di gloria, tra il successo della mostra a loro dedicata presso i Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, i concerti dello scorso novembre nella loro città e del prossimo febbraio a Berlino che hanno registrato il tutto esaurito e l’uscita del docufilm che li vede protagonisti, “Kissing Gorbaciov”. Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni e Danilo Fatur saranno dunque presenti sul palco del teatro per ritirare il premio e dialogare insieme a John Vignola.
Altra formazione fondamentale per la scena rock nostrana sono i Marlene Kuntz, che quest’anno festeggiano il trentennale del loro album d’esordio “Catartica” e che hanno recentemente pubblicato il loro undicesimo lavoro in studio, “Karma Clima”, dedicato al problema del riscaldamento globale. A Livorno si esibiranno in versione duo con i fondatori Cristiano Godano e Riccardo Tesio. I Not Moving, infine, quartetto composto da TonyFace Bacciocchi, Rita Lilith Oberti e Dome La Muerte affiancati dalla new entry alla chitarra Iride Volpi, sono l’incarnazione dell’”underground che resiste” fondendo dagli anni Ottanta nei loro dischi punk, garage e psichedelia.



Oltre ai premi alla carriera, verrà assegnata una serie di riconoscimenti, tra i quali quello per la migliore cover di un brano ciampiano, che da sempre rappresenta il momento centrale della manifestazione insieme a quello del Concorso nazionale. Vincitore del concorso è Eugenio Sournia, livornese, classe 1991, che dopo l’esperienza come frontman della band Siberia è al debutto nella sua carriera da solista, e saranno assegnati premi anche a Porfirio Rubirosa, Dalia Buccianti, Lorenzo Lepore e Francesco Pecs. Quanto al premio per la migliore interpretazione tre sono i vincitori ex aequo: Giorgio Mannucci (L’amore è tutto qui), Matteo Troilo (Cosa resta) ed ancora Eugenio Sournia che con L’ultima volta che la vidi è l’unico artista, nella lunga storia del Premio, a vincere entrambe le categorie del concorso. Riconoscimento speciale anche a Marzio Del Testa per la sua versione di Andare camminare lavorare.
Un altro importante momento della serata sarà costituito da un set fra canzone e narrazione con protagonisti Jennà Romano (Letti Sfatti), Patrizio Trampetti (Nuova Compagnia di Canto Popolare) e il giornalista Sandro Ruotolo. Insieme a loro Lucia Rango che, dopo molti anni, ha deciso di salire nuovamente su un palco ed interpreterà con Romano Non chiedermi più, il suo duetto con Piero Ciampi recentemente riscoperto. Ricordiamo che l’interprete è stata premiata lo scorso gennaio per l’album “Lucia Rango canta Piero Ciampi” ristampato in vinile. Verrà infine consegnato il Premio Piero Ciampi a fumetti a Maicol & Mirco, disegnatore animato da una vena caustica quasi ciampiana. Sul palco ci sarà anche Antonio Pronostico, autore del volume a fumetti ispirato a Piero e intitolato “Tu no”: i due fumettisti disegneranno in presa diretta nel corso della serata davanti al pubblico.

Ricordiamo inoltre che nel corso del convegno pomeridiano si parlerà anche dei libri “Femita – Femmine rock dello stivale – Vol. 2” (Edizioni Underground?) di Laura Pescatori, seconda parte di un’indagine sulla musica rock italiana al femminile; “Schiena dritta – Per Gianmaria Testa”, un lavoro tra musica, racconto e fotografia curato da Paolo Gerbella, Maurizio Logiacco e Guido Festinese e “Siamo noi a far ricca la terra” di Marco Rovelli, biografia ‘atipica’ di Claudio Lolli, già vincitore di un Premio Ciampi alla carriera. È inoltre prevista la presenza di Enrico De Angelis, autore di “Piero Ciampi – Tutta l’opera” e già responsabile artistico del Premio Tenco, che parlerà di un importante ritrovamento legato alla figura del cantautore toscano.
Per quanto concerne i premi Valigie Rosse dedicate alla poesia, in ambito italiano il riconoscimento va a Pierluigi Lanfranchi per la plaquette “Controfigure”, che tratteggia le vite di una serie di personaggi fra cui il poeta stesso, mentre per la sezione internazionale è stato assegnato alla canadese Ouanessa Younsi e alla raccolta “Attingere agli uccelli”, esplorazione in versi della malattia e del suo impatto sull’identità. Nell’ambito del Premio L’altrarte si parlerà invece del libro “Elvis, the FatOld Hero”, una raccolta di racconti firmati dal compianto musicista inglese Kevin Coyne, che fu un autentico outsider proprio come Ciampi. A ritirare il premio sarà il figlio Robert, anche lui musicista, che eseguirà alcuni brani del padre.

A 43 anni dalla scomparsa di Ciampi diventa sempre più difficile per artisti e musicisti esprimere liberamente la propria creatività. Le grandi manifestazioni canore schierano sempre più personaggi scelti in base a logiche lontane dalla diffusione della musica di qualità; i media danno spazio a notizie di costume, come il look o le intemperanze di alcuni soggetti, che attirano più visualizzazioni dei contenuti musicali stessi; alcuni cantanti o gruppi vengono ‘spinti’ a tutti i costi da massicci battage pubblicitari; le classifiche di ascolto in streaming sono dominate da figure i cui ‘prodotti’ contengono affermazioni violente e sessiste; i direttori artistici di alcuni eventi sono scelti in base a criteri poco comprensibili, e via discorrendo. Fortunatamente esistono delle ‘isole felici’ in Italia in cui al centro dell’attenzione ci sono quasi sempre espressioni artistiche di valore, e il Premio Ciampi è una di esse: da oltre un quarto di secolo questa istituzione si è infatti sempre schierata a favore di coloro che intendono la musica innanzitutto come coerenza, ricerca, percorso artistico e umano.
