Sono sempre orgogliosa di poter partecipare ad eventi artistici e musicali che hanno un carattere di unicità e ancor più quando questi eventi sono a “km 0”. A volte si ha la possibilità si prendere parte a situazioni insolite, in contesti inediti, e questo grazie alla fantasia e alla lungimiranza di sapienti organizzatori. Così, ieri, mi sono ritrovata in una circostanza affascinante: un concerto a cielo aperto, a contatto con la natura, non però in un bosco o in un prato, bensì in un luogo costruito dall’uomo ove la natura stessa depura e restituisce risorse preziose.
Avere la possibilità di ascoltare dal vivo Patrizio Fariselli, un pezzo di storia della musica italiana, compositore e ricercatore oltre che storico membro degli Area, era un’occasione da non perdere. Ed ancor più per la location dell’evento: l’impianto di depurazione delle acque di Carimate. Un pomeriggio ancora estivo, un cielo terso, estesi spazi verdi e la struttura stessa, tutto sommato dotata di un certo fascino e di aspetto non invasivo, sono stati la cornice inusuale e al tempo stesso preziosa del concerto.
Ho rivisto Fariselli, indiscusso artista ma anche persona affabile e cordiale, dopo aver avuto occasione di avvicinarlo per la prima volta due mesi fa, sempre a Carimate, alla mostra fotografica dedicata alle copertine degli album e ai ritratti di musicisti realizzati da Cesare Monti.
Molti ricorderanno Carimate come sede, negli anni Settanta e Ottanta, degli Stone Castle Studios, dove personaggi delcalibro di Dalla, Finardi, Fortis, Vecchioni, Pooh registrarono alcuni album memorabili. Oggi il piccolo comune, in ricordo di quegli anni d’oro, sta regalando a noi fortunati che viviamo nei paraggi eventi di notevole spessore culturale e artistico.
L’inaugurazione del nuovo impianto di fitodepurazione è stato il “pretesto” per invitare la cittadinanza a visitare il luogo e ad assistere ad un concerto d’eccezione. L’evento di ieri è stato ideato e organizzato da Roberto Manfredi e Sergio Hefti, in collaborazione con Luca Colombo della Sud Seveso Servizi che gestisce l’impianto. Un connubio tra musica e ambiente avente come filo conduttore l’acqua, fonte di vita e di ispirazione per numerosi artisti, tra cui lo stesso Fariselli.
Il concerto si è aperto infatti con la “Suite per acqua liquida”, una sua composizione risalente a una decina di anni fa. Non è scontato che l’acqua sia liquida, come ha spiegato l’artista, poiché gli unici pianeti abitabili sono quelli in cui il prezioso elemento si trova in questo stato. Parlare dell’acqua, dunque, è parlare della vita in tutte le sue forme.
Partendo da questa ispirazione la musica di Fariselli ha esplorato diversi territori, da improvvisazioni di stampo jazzistico a suggestioni provenienti dal vicino Oriente e dall’antichità. Ma nel percorso non è mancata una sorpresa molto gradita dalla sottoscritta: un’emozionante rilettura di Blackbird di Paul McCartney.
Gli interessi dell’artista per la musica etnica e arcaica si sono espressi particolarmente negli ultimi due brani, appartenenti alla tradizione greca e siriana e legati a riti orgiastici della fertilità. L’ultimo, in particolare, era la trascrizione di una melodia risalente ad oltre 3500 anni fa.
Un caldo pomeriggio di fine estate, la magia della musica, l’armonia tra la natura e l’opera dell’uomo e il privilegio di essere parte di una circostanza unica: questi gli ingredienti di un’esperienza memorabile che sono lieta e grata di aver vissuto.