Un viaggio a ritroso nel 2019 attraverso i libri
La fine dell’anno è tempo di bilanci, e per tenere memoria degli eventi significativi a volte i pensieri non bastano: mi faccio aiutare dagli oggetti o dalle immagini che rappresentano attimi, giornate o periodi da ricordare o da elaborare.
Mi capita spesso, ad esempio, di riguardare le foto che ho scattato nell’arco dell’anno per rivivere le mie esperienze più significative. Quest’anno ho però deciso di ripercorrere il mio vissuto insieme a delle presenze materiali che sempre mi accompagnano, insieme alla musica, cioè i libri. Anche nel 2019 ne ho letti e acquistati un buon numero – forse meno di quanti avrei voluto, ma il tempo non basta mai. Di molti di essi ho avuto modo di incontrare gli autori, di scambiare qualche parola con loro o, semplicemente, di ascoltarli mentre raccontavano di sé e della propria opera. E’ bello potersi confrontare con lo scrittore di un libro già noto, per dare maggiore profondità, significato e valore a parole che già abbiamo fatto nostre, ma è altrettanto bello accostarsi ad un’opera sconosciuta e scoprirla poi, pian piano, dopo che chi l’ha scritta ce ne ha fatto intuire il contenuto, ci ha incuriosito, stimolato ad addentrarci in una nuova avventura tra pagine ignote, che possono portarci lontano, nel tempo e nello spazio, o possono farci tornare sui nostri passi e riassaporare sensazioni già note e familiari.
Di alcuni di questi libri ho già parlato in altri articoli e il mio intento non è di fare recensioni o esprimere giudizi ma solo di dare un senso all’anno appena trascorso ed anche ai suoi periodi meno significativi e piacevoli attraverso il ricordo di momenti trascorsi a leggere, momenti che magari, senza la compagnia di un libro, sarebbero stati noiosi e vuoti. Se poi il mio personale viaggio a ritroso tra le mie esperienze letterarie riuscirà a incuriosire qualcuno e a procurare nuovi lettori a queste opere, poi, ne sarò felice.
Il 2019 si è aperto con la scoperta di una chicca: la ristampa di un libro sui Beatles risalente al 1963 da Tony Barrow, capo dell’ufficio stampa della band, intitolato Meet the Beatles e pubblicato in Italia da Arcana. Si tratta di un volumetto ad uso e consumo dei fans, ricco di fotografie, che cavalca l’onda della Beatlemania.
Il mese di aprile mi ha fatto incontrare Multifilter e Vent’anni di Sessantotto, due volumi prodotti dal Club Tenco e curati da Sergio Secondiano Sacchi, illustrati da Sergio Staino e corredati da CD perchè la storia personale – la rievocazione della figura paterna da parte di personaggi più o meno noti – e quella mondiale – le vicende sociali, politiche, culturali che hanno caratterizzato un ventennio rivoluzionario – vanno di pari passo con la musica, diretta espressione dei sentimenti individuali ma anche di quelli dell’intera società. Il momento più emozionante della presentazione a cui ho assistito è stato la dedica di Staino disegnata appositamente per me sulla mia copia di Vent’anni.
Un momento particolarmente significativo è stata la presentazione in parole e canzoni da parte di Massimo Priviero della sua autobiografia Amore e rabbia. il cantautore veneto ha davvero messo a nudo la sua anima raccontandosi in modo autentico, senza ipocrisie né nei confronti di se stesso, né verso il sistema e l’industria musicale, le cui logiche sono spesso stringenti e spietate.
Il mese di giugno e la manifestazione “Parolario” , il festival letterario di Como, mi hanno permesso di incontrare Maurizio Pratelli, al suo terzo libro della trilogia “Vini e vinili”: Barbera e Champagne. Non sono certo competente in materia enologica, men che meno in merito ai vini francesi, tuttavia ho apprezzato l’abbinamento tra questi ultimi e brani noti e meno noti di cantautori italiani. Sicuramente leggerò anche gli altri due volumi. Ricordo con piacere l’accompagnamento musicale di Marco Castelli. Nell’ambito della stessa manifestazione ho partecipato alla conferenza-spettacolo di Ezio Guaitamacchi sul volume di Hoepli dedicato al cinquantennale di Woodstock, con le voci di Brunella Boschetti e Andrea Mirò.
Le letture estive hanno virato decisamente verso altre direzioni. Mi è capitato tra le mani una raccolta di Racconti Scapigliati, curata dal mio illustre collega Roberto Carnero e edita da Rizzoli. Non leggevo pagine di Tarchetti, Boito e Dossi dai tempi dell’università. Una lettura per certi aspetti datata, ma al tempo stesso godibile. Racconti come Storia di una gamba, Uno spirito in un lampone, Il pugno chiuso, Panche di scuola, La maestrina d’inglese sono a mio parere imperdibili. Da questa esperienza è poi nata l’idea di ripercorrere le tracce di Pisani-Dossi fino alla sua villa di Como.
Da questo punto in poi i miei percorsi letterari si sono fatti un po’ disordinati, ma resta sempre un filo conduttore, che si lega a varie vicende passate, quasi a dare un senso a posteriori a decenni di vita. Ecco, quindi, la rilettura di Fuga a cavallo lontano nella città di Bernard-Marie Koltés, ambientato nel degrado delle banlieiues parigine, altra reminiscenza universitaria. Qualche racconto della raccolta Culture Clash (Lispeth di Kipling, An Outpost of Progress di Conrad, How Pearl Button Was Kidnapped di Mansfield ) , basata sul conflitto tra culture diverse nelle colonie dell’Impero Britannico. E poi, riletture di capitoli dei vari volumi del Transurfing di Vadim Zeland, di cui forse parlerò, prima o poi.
L’autunno e l’inverno sono stati impegnativi e mi è mancato il tempo da trascorrere con un libro tra le mani, ma ho portato avanti la lettura di un’opera fondamentale per la mia biblioteca, acquistata a fine 2018 ma che mi ha accompagnato per tutto quest’anno, dedicata al connubio tra musica e arti visive: Rock e Arte di Giulio Crotti, Leonardo Follieri e Ezio Guaitamacchi, edito da Hoepli e anch’esso presentato in una conferenza spettacolo con gli autori, in primavera, presso l’Officina della Musica di Como.
Gli ultimi giorni dell’anno mi hanno inevitabilmente portato verso bilanci e riflessioni, ma non ho alcun progetto per il 2020. Mi sembra che il mio intento di vivere il presente, lasciando andare del passato ciò che non serve più e lasciando aperta ogni possibilità futura, stia giungendo un po’ all’estremo, ma non voglio interrogarmi su questo atteggiamento. Programmerò soltanto l’acquisto di qualche libro, autentico lasciapassare verso nuove esperienze concrete o mentali. She’s got a ticket to read/ride… and she don’t care.