Michelangelo Iossa ha presentato il volume dedicato a Rino Gaetano ieri sera a “Parolario”

La parabola di Rino Gaetano nel panorama musicale italiano è durata soltanto sette anni, ma la sua influenza è stata grandissima e la percezione della sua importanza da parte del pubblico è paragonabile a quella di altri cantautori, la cui carriera è durata diversi decenni.

Il cielo è sempre più blu è stata la canzone più suonata sui balconi durante il lockdown, mentre Gianna contende alla Canzone del sole di Battisti il primato di brano più cantato nei falò sulla spiaggia. E moltissimi giovani hanno versi del cantautore calabrese tatuati sulla pelle… Rino, a quarant’anni dalla sua prematura scomparsa, è un personaggio fondamentale e al tempo stesso unico sulla scena cantautorale nostrana, ed è per questo che Michelangelo Iossa gli ha dedicato un volume, edito da Hoepli, presentato ieri a Villa Olmo (Como), nella serata conclusiva del Festival Parolario, giunto alla sua ventunesima edizione.

Il giornalista, in un vivace dialogo con Alessio Brunialti, ha ripercorso la breve ma significativa carriera del musicista che, nato a Crotone, si trasferì con la famiglia a Roma da ragazzo, per poi frequentare il seminario a Narni. Qui ebbe modo di appassionarsi alla letteratura e allo studio dei classici, per poi essere folgorato, nel 1963, dall’apparizione dei Beatles in TV. Di lì a poco, il giovane si appassionò a cantautori come De André, Jannacci e Bob Dylan e, terminati gli studi, fece ritorno a Roma, dove mosse i primi passi nel teatro e poi approdò al Folkstudio. Il punto di svolta nella sua carriera fu il terzo posto a Sanremo con Gianna, nel 1978, ma Rino non volle mai essere considerato un personaggio di “prima fila” per non perdere la propria libertà artistica e personale.

Un divertente aneddoto narrato da Iossa riguarda Sergio Cammariere, anche lui originario di Crotone,che scoprì di essere imparentato con il cantautore in modo del tutto inaspettato. Il libro contiene, inoltre, testimonianze e contributi di molti musicisti, amici e collaboratori dell’artista. Una parte importante riguarda, come si è detto all’inizio, la grande influenza che la figura e le canzoni di Gaetano hanno avuto, a partire dagli anni Novanta, sulla scena italiana: numerosi sono infatti i tributi e le riletture dei suoi brani da parte di svariati artisti.

Il più recente è “Ad esempio a noi piace Rino”, progetto realizzato dal collettivo Isola Tobia Atypical Club di Carlo Mercadante, in cui 12 musicisti hanno reso omaggio all’artista reinterpretandone brani celebri, ma anche perle nascoste del suo canzoniere. Il disco si è recentemente aggiudicato la Targa Tenco 2021 nella categoria “Album collettivo a progetto”. Mercadante ed altri due partecipanti al progetto stesso, Porfirio Rubirosa e Liana Marino, hanno inframmezzato la presentazione del libro con le loro interpretazioni dei pezzi di Gaetano. Particolarmente emozionante è stata la rilettura di Supponiamo un amore da parte della giovane Marino.

“Le canzoni di Rino sono piccoli grandi regali che il futuro ci ha messo a disposizione: alcune delle sue composizioni ci raccontano cosa saremo, cosa penseremo, come sentiremo”. Questa riflessione di Iossa sintetizza perfettamente la straordinaria modernità di un artista che, in pochi anni, è divenuto un fenomeno unico tra i cantautori italiani, inimitabile e senza tempo.