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La Beatlemania è una “malattia” da cui non si guarisce, che ha il potere di rendere felici tutti coloro che vengono “contagiati” e che si diffonde a suon di musica, meglio se dal vivo e in una location affollata, magari una suggestiva piazza ai piedi di un castello, in uno scenario da favola. Lo sanno bene gli organizzatori del festival Bellinzona Beatles Days, giunto quest’anno, dopo due anni di pausa a causa della pandemia, alla ventesima edizione. La kermesse promossa dalla Fondazione del Patriziato del capoluogo ticinese è nata, infatti, nel 2001 e in questi vent’anni ha portato sul mitico palco di Piazza del Sole musicisti che hanno reso omaggio al repertorio dei Beatles e che hanno fatto la storia della musica.

Negli anni il pubblico della manifestazione ha avuto occasione di assistere ai concerti di straordinari tributi ai Beatles come gli italiani Beatbox, gli svizzeri Nowhere Land, gli inglesi The Cavern Beatles e Gary Gibson e di personaggi legati alla storia del quartetto di Liverpool come i Quarrymen, Tony Sheridan e Pete Best. Ma anche di apprezzare le performances di big della scena britannica dei Sixties come Donovan, The Pretty Things, Animals, Procol Harum, Troggs e Zombies e di figure fondamentali del panorama italiano come PFM, Eugenio Finardi, Edoardo Bennato, Maurizio Vandelli & Shel Shapiro e tantissimi altri.

L’ edizione 2022, appena conclusasi, si è articolata, come sempre, in tre serate. Enorme l’affluenza (12000 presenze in totale) grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche e al fatto che, proprio per festeggiare il ventennale, l’entrata è stata offerta gratuitamente. Giovedì 19 maggio si è esibito l’ex chitarrista dei Pooh, Dodi Battaglia, mentre venerdì 20 dopo il trio ticinese The Gambl3rs è stata la volta di due “colossi” del prog italiano, vale a dire il Banco del Mutuo Soccorso e gli Extra Reunion, formazione composta da ex membri di PFM, New Trolls, Equipe84, Formula 3 e Gens.

Molto attesa, poi, la Beatles Night di sabato 22, totalmente dedicata, come da tradizione, ai tributi ai Fab Four. L’apertura è stata affidata a Rolando Giambelli, presidente del Beatlesiani d’Italia e sempre presente alla manifestazione. A seguire, i torinesi Let’s Beat hanno presentato i brani dei quattro di Liverpool in chiave acustica. Gli immortali brani firmati da Paul McCartney costituiscono invece il repertorio dei White Wings, quintetto genovese che il pubblico di Bellinzona aveva già avuto modo di apprezzare l’estate scorsa durante una serie di concerti open air. Il gruppo è composto da Mark Aixer (basso, chitarra, piano, mandolino, ukulele), Livio Mastrogiovanni (chitarra solista, cori), Luciano Rossi (chitarra, basso, cori), Roberto Ferrari (tastiere, percussioni, cori), Enrico Fiorito (batteria, percussioni). Molto emozionante la loro versione di brani come Maybe I’m Amazed, My Love e il medley conclusivo Golden Slumbers/Carry That Weight/The End. “E’ stato il Beatles Day più bello a cui ho partecipato nella mia vita” è stato il commento di Livio, al termine della loro applauditissima esibizione.

I ticinesi The Instant Karma, John Lennon tribute band alla loro terza partecipazione al festival, hanno proposto un set davvero travolgente. Partendo da un medley tra Give Peace a Chance e Imagine, hanno alternato brani del repertorio solista di Lennon ad altri da lui firmati per i Beatles, tutti trascinanti e ricchi di energia come Hey Bulldog, New York City, Woman Is The Nigger Of The World e Cold Turkey; molto toccante l’interpretazione di Mother ed estremamente suggestiva Dear Prudence. Il quintetto composto da Rocco Cappa (chitarra e voce), Alessandro Merigo (chitarra solista e cori), Massimo Moretti (basso e cori), Salvatore Succurro (tastiera) e Robby D’Angelo (batteria) ha dato prova di una delle sue migliori performances di sempre ed ha letteralmente “infiammato” la piazza, già accaldata per la temperatura torrida.

La serata si è conclusa con uno show d’eccezione che sta ottenendo notevoli risconti nei teatri di tutta Italia, vale a dire il tributo ai Fab Four dei Beatbox, in una formazione rinnovata composta da giovanissimi talenti tra i quali spicca il bresciano Filippo Caretti, già membro della band da diversi anni, nel ruolo di John Lennon. La “Magical Mystery Story” del mitico quartetto è stata rievocata dai musicisti insieme allo storytelling di Carlo Massarini, che ha condotto il pubblico di Piazza del Sole in un memorabile viaggio musicale dagli esordi della band al Cavern fino ad Abbey Road e Let It Be. La particolarità dello spettacolo è il rigore filologico con quale i brani vengono proposti, con gli strumenti originali e gli abiti di scena, diversi per ogni fase della carriera del gruppo ed identici a quelli dell’epoca.

I Bellinzona Beatles Days mantengono inoltre stretti legami con analoghe manifestazioni che si tengono in Italia, in una partnership che unisce la Svizzera agli appassionati dei Fab Four della nostra penisola. Rolando Giambelli ha presentato in anteprima un libro di imminente pubblicazione dedicato a Paul McCartney, scritto da Carmine Aymone, Michelangelo Iossa e Riccardo Russino ed edito da Hoepli, che uscirà nelle librerie il 18 giugno, in occasione dell’ottantesimo compleanno dell’ex Beatle. Sul palco con il presidente della fondazione del Patriziato Graziano Lavizzari e con il segretario generale Carlo Chicherio sono saliti anche gli organizzatori dei Torino Beatles Days (Riccardo Codazza, Renzo Demaria, Alberto Pisci e Meo Torta), manifestazione giunta alla sua ottava edizione, che da qualche anno ha st abilito una sorta di “gemellaggio” con la kermesse ticinese. Oliver Pepper, infine, in qualità di ambasciatore di Ringo Starr per la Svizzera, ha ripreso il pubblico realizzando un video che verrà inviato come augurio di compleanno al batterista che il prossimo 7 luglio spegnerà 82 candeline.


Grandi emozioni, dunque, e straordinario successo per una manifestazione che risulta essere una delle più seguite non solo in Svizzera, ma anche da parte di numerosi “beatlemaniaci” provenienti da tutta Italia, a conferma che la passione per i Beatles è, e sempre sarà, contagiosa come contagiosa è la gioia di vivere sprigionata dalle loro immortali canzoni.
