53 anni dopo la campagna “War Is Over”, Yoko Ono lancia una nuova iniziativa per diffondere la cultura della pace
Se un numero infinito di piccole pietre venisse, idealmente, gettato nell’oceano, certamente il risultato sarebbe visibile, ed anche uno spazio apparentemente incommensurabile verrebbe colmato grazie ad un gesto insolito. E se un numero infinito di persone spargesse ovunque, anziché dei sassi, slogan ed immagini contro la guerra, tutto il pianeta verrebbe inondato da una valanga di pensieri di pace. Per quanto questa immagine possa sembrare utopistica o improbabile, a volte è da un’utopia o da un sogno che scaturiscono cambiamenti epocali, e pertanto è legittimo continuare a sognare un futuro senza guerre.
Ancora una volta Yoko Ono, a quasi 90 anni, stupisce per l’originalità delle sue proposte artistiche, ed ancora una volta, esattamente 53 anni dopo la prima campagna “War Is Over” lanciata nel 1969 insieme a John Lennon, si impegna in prima persona nella diffusione della cultura pacifista. Lo scorso 1 dicembre, tramite il sito warisover.com, l’attivista ha infatti promosso una nuova iniziativa, che dal punto di vista iconografico richiama quella di oltre un mezzo secolo fa, quando giganteschi manifesti con la scritta “War Is Over – If You Want It – Merry Christmas from John & Yoko” vennero affissi nelle principali città di tutto il mondo.
Il 16 dicembre 1969, In occasione delle festività natalizie, numerosi cartelloni che recavano il messaggio pacifista e gli auguri di Natale della coppia vennero collocati nei punti strategici di New York, Los Angeles, Toronto, Roma, Atene, Amsterdam, Berlino, Parigi, Londra, Tokyo e Hong Kong. Contemporaneamente vennero distribuiti volantini, furono pubblicate inserzioni sui quotidiani e furono diffusi annunci radiofonici con il medesimo messaggio. Quando a John venne chiesto quale fu il costo dell’operazione, rispose: “Non lo so, ma è inferiore a quello della vita di qualcuno”. La campagna di sensibilizzazione promossa dagli artisti si collocava nell’ambito del vasto movimento a favore della cessazione del conflitto in Vietnam e così si espresse il musicista in proposito:
Quando affiggiamo manifesti che dicono “LA GUERRA È FINITA – Se lo vuoi“, ciò che stiamo cercando di promuovere è la consapevolezza nelle persone nel proprio potere di cambiare le cose. Non bisogna fare affidamento sul governo o sui leader, non dobbiamo essere passivi o automi. Dobbiamo avere una nuova speranza. Tutti sono alla ricerca di obiettivi e risposte, soprattutto i giovani. Quello che stiamo cercando di dire a tutto il mondo è: “Voi siete l’obiettivo da raggiungere. Nessuno sulla terra può farlo per te. Qualunque cosa tu voglia, devi farlo da solo”.
L’intento di John&Yoko era pertanto quello di coinvolgere un pubblico più ampio possibile nel complesso dibattito riguardante il disarmo, “impadronendosi” dei mezzi di comunicazione e dei canali pubblicitari. Naturalmente Lennon non trascurò di utilizzare il principale strumento che aveva a disposizione, la musica, per promuovere l’iniziativa. Così Anthony Fawcett, assistente personale di John e Yoko per molti anni, ricorda l’esperienza nel suo libro “One Day At A Time”:
Per lanciare la campagna, il 15 dicembre 1969 John suonò ad un concerto di beneficenza, “Peace For Christmas”, tenutosi al Lyceum Theatre per conto del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Dietro il palco venne eretto un enorme cartellone con la scritta “War Is Over”. John aveva riunito il nucleo della Plastic Ono Band, cioè Alan White alla batteria e Klaus Voormann al basso, e aveva chiesto a George Harrison, che si era esibito con Delaney e Bonnie, di unirsi a loro. Fino all’ultimo minuto non si sapeva se sarebbe venuto. Dieci minuti dopo George apparve insieme a Eric Clapton, la Delaney and Bonnie Band al completo, Billy Preston e Keith Moon.
E a proposito dell’impatto mediatico dei vari interventi, Fawcett aggiunge:
“War Is Over” fu una campagna efficace, il culmine del tentativo di John e Yoko di “saturazione dei media”. La sua portata a livello internazionale fu impressionante e i cartelloni pubblicitari attirarono risposte positive da parte del pubblico in ogni città in cui furono affissi.
A distanza di oltre cinquant’anni l’obiettivo della pace mondiale non è stato, purtroppo, raggiunto e numerosi conflitti imperversano in varie parti del pianeta. Per questo motivo Yoko Ono, poco più di due settimane fa, ha annunciato al mondo la sua nuova campagna, richiamando quella promossa insieme a Lennon, tramite il già citato sito http://warisover.com/
Il messaggio di WAR IS OVER fu un piccolo seme che si diffuse e coprì la Terra. John e io credevamo che potesse aiutare molte persone a fermare le guerre. Da allora, ogni campagna di questo genere ha avuto un impatto sul mondo con la stessa potenza della prima. Inizia la tua domani, e vedrai che si diffonderà, ricoprendo il mondo molto velocemente e, nel frattempo, ti renderà una ‘Small Pebble Person’, una ‘persona-sassolino’. Innumerevoli piccoli ciottoli, se fossero lasciati cadere nell’oceano, avrebbero un impatto immediato.
Non lanciare una grossa pietra. Spaventa le persone e crea ripercussioni. È sufficiente far cadere un piccolo sassolino. Continueremo a farlo. Insieme. È così che il mondo cambia.






Partendo dal presupposto che l’opera d’arte e, più in generale, l’attività di un artista debba sempre essere un atto condiviso con il pubblico (basti pensare a “Mend Piece” e “I Love You Earth”, iniziative di cui mi sono occupata tempo fa in questo blog), la nuova campagna di Ono si configura come “gentile” e alla portata di tutti, in linea con l’idea che i nuovi mezzi di comunicazione, vale a dire i social media, possono avere un fortissimo impatto, fungendo come cassa di risonanza per la circolazione di messaggi positivi. Yoko ha infatti pubblicato sul proprio sito dei poster scaricabili in oltre 100 lingue diverse (compreso il Braille e il linguaggio dei segni per non udenti), invitando chi lo desidera a esporli e condividerli:
Scaricate, stampate ed esponete questi poster in vetrina, a scuola, sul posto di lavoro, in auto e altrove. Pubblicateli sui vostri feed dei social media. Inviateli come cartoline ai vostri amici. Possiamo dire “La guerra è finita” in tanti modi diversi, ma il concetto è uno solo, e tutti noi siamo un’unica cosa. Vi amo!

Ma non solo: oltre ai poster, è possibile ottenere gratuitamente anche wallpaper per desktop, tablet e smartphone con il medesimo slogan. Yoko invita poi tutti coloro che lo desiderano a pubblicare le proprie foto su Facebook, Instagram e Twitter mostrando le cartoline con la scritta pacifista e apponendo il tag #warisover. Sul sito sono infine in vendita dei capi di abbigliamento con la frase “War Is Over”, e per la vendita di ciascuno di essi verranno devoluti 15 dollari alla Spirit Foundations Inc., fondazione creata da John e Yoko che nel corso degli anni ha sostenuto programmi umanitari, servizi educativi e la promozione delle arti e della pace in tutto il mondo.



Ancora una volta, dunque, Ono si pone in prima linea nella diffusione della cultura della pace in un modo originale ed innovativo, utilizzando consapevolmente i mass media per diffondere un messaggio umanitario così come lei e Lennon fecero, per la prima volta, in occasione della loro luna di miele, nel bed-in di Amsterdam del marzo 1969. Utilizzare in modo massivo i mezzi di comunicazione per veicolare idee in controtendenza con ciò che accade, anche quando si tratta di avvenimenti e di logiche ben superiori alla portata dei singoli individui, può essere un’autentica “rivoluzione dal basso” e John & Yoko sono sempre stati di questo avviso, fin da quando scrissero brani come Give Peace a Chance e Power To The People.

Non sappiamo quanti aderiranno all’invito di Yoko Ono e diffonderanno i messaggi di pace sui loro profili, sulle loro bacheche, nella loro vita quotidiana, diventando “persone-sassolini” che, spargendosi ovunque, cambiano il volto della Terra. Resta il fatto che questa iniziativa veicola il miglior augurio che gli esseri umani possono scambiarsi in occasione delle festività natalizie: quello di un futuro senza guerre, unito al fatto che le azioni di ciascuno possono, se diventano movimenti di massa, fare la differenza. E, forse, le guerre potrebbero finire, se davvero tutti noi lo volessimo.
And so this is Christmas (War is over)
For weak and for strong (If you want it)
The rich and the poor ones (War is over)
The road is so long (Now)
And so happy Christmas (War is over)
For black and for white (If you want it)
For yellow and red ones (War is over)
Let’s stop all the fight (Now)
A very merry Christmas
And a happy New Year
Let’s hope it’s a good one
Without any fear