
È Pasqua, ma non sarà una domenica molto diversa dalle altre. Non è il caso di soffermarsi su questo: tante volte su queste pagine virtuali mi sono lasciata andare a considerazioni sulla situazione che mi/ci ha cambiato la vita da un anno a questa parte, quindi non intendo parlarne.
Vorrei solo che questo giorno (come tutti gli altri giorni) avesse senso e non fosse un susseguirsi di ore dedicate ad assolvere incombenze abituali. Mi piacerebbe scrivere una pagina significativa della mia esistenza, anche se molto probabilmente non mi muoverò da casa, o mi allontanerò per pochi chilometri percorrendo sentieri già noti, alla ricerca di nuovi orizzonti.
Non sono molti i pensieri ricorrenti nella mia testa. Varie sensazioni e riflessioni si catalizzano intorno a pochi nuclei. Ci sono alcuni temi sui quali si concentra la mia attenzione e sono rappresentati da nodi apparentemente insolubili, da condizioni rispetto alle quali non esistono risposte, né il futuro lascia presagire miglioramenti o piacevoli sorprese.
Per chi ha sempre cercato il senso del tutto altrove, restare fermi troppo a lungo è una grande sfida, e non si è neppure certi che ci sia una ricompensa ad attenderci.
Possiamo modificare i nostri atteggiamenti, ma non possiamo piegare la volontà altrui, non possiamo aspettarci che altre persone vogliano o siano in grado di alleggerire il peso della nostra anima.

Accogliere questa giornata come un dono, con le braccia spalancate e con un grande sorriso, è possibile, ma richiede uno sforzo. Sarebbe più naturale lasciarsi andare: non alla tristezza, ma all’apatia, ad una quieta, rassegnata sfiducia, all’osservazione distaccata dei momenti che ci sfuggono senza che riusciamo a fermarli o a riempirli di qualcosa di significativo.
Avrei potuto soffocare queste parole, invece ho scelto di dare loro una forma e una struttura. Non posso colmare le distanze di tempo, di spazio e di sentimento, se non con la fantasia.
L’alternativa è accettare. Accettare quello che è successo e che succederà. Contemplare da vicino un fiore per scoprirne la meraviglia. Oppure sollevare, come faccio spesso, lo sguardo verso il cielo. Il cielo ci unisce tutti, annulla le separazioni, è lo stesso per ciascuno di noi. L’azzurro che sto guardando adesso è quello che si trova a trenta o a mille chilometri da qui. Above us only sky.

Contemplando il cielo posso forse trovare la forza di vivere un giorno alla volta, senza chiedermi quando e perché.
You are my weakness
You are my friend
Nothing I have in the world
Makes better sense
‘Cause I’m the fish and you’re the sea
One day at a time
Is all we do
One day at a time
Is good for you