L’artista comasca parla dei propri progetti professionali e delle proprie scelte di vita
Cantautrice, performer, vocal coach, modella, testimonial di numerosi brand di abbigliamento e accessori ma, soprattutto, donna realizzata in tutti i settori della propria vita, con una splendida famiglia, due meravigliose bambine (Maya e Sophie) ed un’altra in arrivo, che nascerà a breve. Tutto questo è Natasha Bargna, in arte Naturelle, artista comasca che sono onorata di ospitare sul mio blog perché la considero una figura di grande spessore, che potrebbe essere fonte di ispirazione per le donne di tutte le età.
Attraverso i suoi profili social, sui quali compaiono i suoi progetti professionali ma anche scorci di vita privata, emerge un’immagine di persona consapevole, determinata, ma soprattutto positiva ed equilibrata. Natasha si propone infatti al suo pubblico con grande naturalezza, perfettamente in linea con il suo stage name, condividendo con i suoi followers i propri traguardi artistici, ma anche teneri momenti di intimità familiare con il marito Glauco e le sue bimbe. Quello che apprezzo di lei è il suo senso della misura, la sua capacità di esporsi con gusto e raffinatezza, ma soprattutto la sua abilità nell’ esprimersi con grande consapevolezza sul proprio ruolo di donna che riesce a conciliare femminilità, maternità e professionalità in modo efficace … a soli 26 anni!
Ciao Natasha, benvenuta nel mio blog! Partiamo proprio da questo: a 26 anni hai già una bellissima famiglia, hai raggiunto significativi traguardi artistici ma, soprattutto, dimostri di essere una persona di grande spessore ed integrità, che riesce a conciliare i tempi, spesso impegnativi, della professione di cantante e modella con quelli della maternità. Alla tua età molte giovani donne hanno un’esistenza irrisolta, vivono rapporti sentimentali e situazioni lavorative dominati dall’incertezza e non sanno ancora quale sia la propria mission di vita. Qual è il tuo segreto (se ce n’è uno)?
Ti ringrazio innanzi tutto per le belle parole spese nei miei confronti e per la stima da te espressa, che ricambio. Non credo ci sia un segreto vero e proprio o una regola universalmente adottabile per riuscire a giostrarsi tra i vari impegni e ambiti della propria vita personale e lavorativa. Sicuramente però è fondamentale avere buone capacità organizzative. Mi rendo spesso conto che il mio essere quasi ossessiva nel pianificare e organizzare tutto minuziosamente mi sia in realtà di grande aiuto nella gestione della mia vita familiare e dei tempi lavorativi. È pur vero che io svolgo una professione che mi permette di stabilire i miei tempi lavorativi in base alle mie disponibilità di tempo, e questo rappresenta innegabilmente un vantaggio.
Pensi che la tua famiglia di origine sia stata determinante nel formare il tuo carattere e per trasmetterti i valori che ti hanno consentito di essere una persona realizzata a 360 gradi, in grado di conciliare femminilità e maternità con grande maturità e consapevolezza?
Credo che la famiglia in cui cresciamo ci influenzi inevitabilmente in quelle che saranno poi le nostre scelte di vita. Per questo è di fondamentale importanza crescere in un ambiente sano. Penso che la cosa giusta sia saper cogliere e interiorizzare i valori positivi che i nostri genitori cercano di trasmetterci fin dalla tenera età e al contempo evitare di ripetere gli errori da loro commessi. Osservare attentamente il comportamento dei nostri genitori è molto importante per capire chi vorremo essere o non essere da adulti e si rivelerà utile anche nella scelta del sistema educativo che si proporrà ai nostri figli un giorno. Io personalmente ho avuto anche la fortuna di essere stata cresciuta da due genitori appartenenti a due culture totalmente diverse, avendo madre africana e padre italiano … il che mi ha permesso di poter attingere da entrambe le culture, cercando di trarre il meglio da una e dall’altra.
Dal punto di vista musicale, quali sono gli artisti che hanno inciso sulla tua formazione e che hanno fatto nascere in te il desiderio di salire su un palco?
Sono cresciuta a pane e musica. Soprattutto hanno avuto un grande impatto su di me il genere soul, l’ r&b e in parte il jazz, che hanno composto la colonna sonora della mia infanzia e che ho ascoltato moltissimo in età adolescenziale e negli anni successivi, spaziando naturalmente anche tra altri generi. Per citare alcuni artisti che mi hanno folgorata e ispirata, amo il fascino e l’eleganza di Sade, lo stile e l’unicità di Lauryn Hill, la versatilità e il talento performativo di Beyoncé, la vocalità immensa di Aretha e di Etta James, la grinta di Tina Turner…e potrei citarne molte altre ancora.
(“A Natural Woman”, il titolo che ho scelto per questa intervista, è una delle più celebri e significative canzoni della grandissima Aretha Franklin).



Ti ricordi qual è stato il primo album che hai comprato? Secondo te, quanto è importante per il successo di un disco la sua copertina? L’artwork del tuo singolo “Close To You” cita l’iconica immagine di Sharon Stone in “Basic Instinct”: perché questa scelta?
Il primo album che ho comprato è stata una raccolta di Marvin Gaye intitolata “Love Songs”, che contemplava anche l’intervento in alcuni brani dell’iconica Diana Ross. Me lo sono divorato e imparato a memoria. L’immagine di copertina di un disco non è importante quanto la qualità del contenuto, a mio avviso, ma ha indubbiamente un grande peso sul suo successo. Trovare una copertina adatta è molto difficile, poiché deve colpire l’immaginario di chi la vede per la prima volta, spingerlo a soffermarcisi sopra, ad approfondirne il significato, soprattutto in un’era digitale come questa, nella quale ci scorre quotidianamente davanti agli occhi un quantitativo incredibile di immagini. E ovviamente il tutto deve essere coerente con il proprio stile e la propria musica. Insomma, nulla va lasciato al caso. Nel mio singolo “Close To You”, di genere dance, ho scelto di riprodurre con uno scatto di Danilo Facci la scena più celebre del film Basic Instinct per due ragioni: rendere omaggio ad una pellicola che ha influenzato il modo di fare cinema e rivoluzionato profondamente la figura della donna nell’ immaginario maschile e in secondo luogo, scegliere un personaggio (in questo caso quello interpretato da Sharon Stone) che incarnasse perfettamente il tipo di donna che descrivevo nel mio pezzo e nella quale mi identificavo: sensuale e femminile, che sa bene quello che vuole, che non ha paura di manifestarlo e sa come ottenerlo. Il brano verte infatti su temi quali fascino, erotismo, attrazione, magnetismo.


Lavorare nel campo dello spettacolo e della moda richiede indubbiamente molto impegno per una giovane mamma, ma nonostante questo tra poco la tua famiglia si allargherà ulteriormente con l’arrivo della piccola Annalou. Questo richiede, a mio avviso, grande coraggio e testimonia il tuo essere persona forte e determinata, ma sicuramente comporta anche l’appoggio di persone care che ti supportano… vorresti commentare questo aspetto?
Tengo molto a questa questione. Io sono una donna dal temperamento forte, libera ed indipendente nel modo di vivere, pensare e fare scelte… ma credo che il supporto delle persone che amiamo e in particolar modo dell’uomo con il quale scegliamo di affrontare un percorso di vita sia di fondamentale importanza. Spesso capita di innamorarsi di persone che in realtà non fanno per noi e che non appoggerebbero le nostre scelte. A me è capitato anche questo. Proprio in quei momenti si realizza quanto sia invece importante avere accanto qualcuno che comprenda e apprezzi il nostro essere, che ci sostenga e incoraggi e che creda in noi e nel nostro potenziale, valorizzandolo e non tentando di soffocarlo. Parlo davvero poco di mio marito perché è una persona ancor più riservata di me, ma lui sa bene cosa io pensi di lui. È un uomo molto equilibrato, corretto, con degli ottimi valori e principi. Nel nostro caso è stata decisiva la grande convergenza di vedute, malgrado la differenza d’età. E cosa importante: prima ancora di innamorarsi di me come persona si è innamorato della me artista. Per questo non ha mai smesso di supportarmi nel mio lavoro.

Mi ha colpito molto il fatto che, quando la tua piccola Sophie è nata prematura, tu abbia voluto condividere con i tuoi followers anche i momenti più difficili di questa delicata situazione, ma anche la grande soddisfazione di aver superato le difficoltà. Ancora una volta, dunque, hai saputo dimostrare coraggio e determinazione nel saperti esporre in uno dei momenti più intimi della vita di una donna, quello di una nuova maternità… che ne pensi?
A dire il vero, quando Sophie è nata e ha avuto dei problemi al momento del parto, ho mantenuto un silenzio sui social durato due mesi, proprio perché tutte le mie energie erano giustamente indirizzate all’accudire la mia piccola durante quel lungo mese d’ospedale trascorso con lei in terapia intensiva neonatale. Nella vita è sempre questione di stabilire priorità e per me in quel momento la priorità assoluta era occuparmi di lei e starle accanto. Una volta dimessa dall’ospedale con Sophie e ripresa la mia dimensione di normalità, invece, ho pensato che condividere la mia esperienza dolorosa e il modo in cui l’avevo affrontata potesse essere utile a qualche altra mamma. In particolar modo, ho avviato insieme ad un bravissimo musicoterapeuta (Lucio Gallo) un progetto pensato per le terapie intensive neonatali degli ospedali, con il quale poter essere di supporto a famiglie e bambini ricoverati attraverso la musica e l’uso della voce, che è di mia competenza. Ora sto condividendo di tanto in tanto sui social alcuni momenti della mia gravidanza in corso, anche perché questa volta si tratta di una gravidanza senza problemi di salute e di conseguenza la sto godendo e condividendo maggiormente.


Come abbiamo già detto in precedenza, dimostri competenza, equilibrio e, oserei dire, saggezza nel gestire la tua immagine pubblica e privata in un periodo storico nel quale l’esposizione della figura femminile sui social media è spesso controversa. Molte ragazze, soprattutto minorenni, non si rendono conto del fatto che la propria femminilità va tutelata e valorizzata in modo corretto, pertanto sono vittime delle “trappole” della Rete… qual è la tua opinione al riguardo?
Quando mi sono affacciata al mondo dei social ero già quasi maggiorenne e questo mi ha permesso di gestire la mia immagine con un po’ più di prudenza e attenzione, che col tempo e con la mia crescita a livello artistico/professionale è diventata un’attenzione quasi maniacale nella pubblicazione di ogni contenuto. Credo che la tutela della propria immagine e il senso di misura nella pubblicazione dei contenuti della propria vita privata sia qualcosa di molto complesso e quasi insostenibile per una teenager e purtroppo oggi i social vengono utilizzati spesso in modo inconsapevole o improprio soprattutto da ragazzine molto piccole. Se non utilizzato in maniera intelligente, il web rischia di rappresentare un grande pericolo e proprio per questo credo che l’accesso ai social dovrebbe essere consentito solo a partire da una determinata età, che dovrebbero esserci più filtri e che i ragazzi molto giovani dovrebbero accettare di essere almeno in parte seguiti nella gestione dagli adulti che sono loro più vicini.
Il tuo ultimo progetto musicale riguarda la partecipazione alla colonna sonora del cartone animato “Vivo” prodotto da Netflix: vuoi parlarci di questa esperienza?
Il film d’animazione “Vivo” di Netflix e Sony Pictures è uscito ufficialmente il 6 agosto 2021 e io ho avuto l’opportunità di cantare due brani facenti parte della colonna sonora ed esibirmi all’evento ufficiale della produzione organizzato a Viareggio, con un grande allestimento. Nella stessa location ho girato un breve videoclip con Naip (X Factor) che ha scritto un brano proprio per il film di “Vivo”. È stata una bellissima esperienza, che nonostante i ritmi frenetici e il lungo viaggio che ha comportato, ho sostenuto alla soglia dell’ottavo mese di gravidanza. Per questo ne sono orgogliosa, oltre che per ciò che ha rappresentato per me a livello artistico. Quando sono stata contattata dalla produzione per partecipare a questo grande progetto ero in vacanza e non potevo aspettarmi una cosa del genere in un momento simile. È stata davvero una bella sorpresa.


Per i prossimi mesi, dopo la nascita della bambina, hai già fatto programmi o penserai solo al relax e alla famiglia?
Sicuramente mi godrò la famiglia e la mia piccola, ma non per questo rinuncerò totalmente al lavoro. Esattamente come ho fatto con le altre mie due figlie, cercherò semplicemente di gestire bene i vari impegni lavorativi senza sovraccaricarmi da subito ma cercando comunque di riprendere il prima possibile la mia vita professionale.
Personalmente ti considero, per la tua capacità di saper gestire la tua vita personale e professionale, ma soprattutto per quanto hai affermato in più occasioni sul ruolo femminile nella società contemporanea, un esempio positivo per le donne di tutte le età. Per concludere, dunque, che messaggio vorresti dare alle nostre lettrici?
Ti ringrazio molto. In verità non mi piace dispensare consigli e perle di saggezza poiché ogni individuo è un caso a sé e non sono certo la persona più saggia alla quale rivolgersi. Sicuramente però vorrei che anche le altre donne, così come è stato ed è tuttora per me, possano vivere la loro vita alle loro condizioni… seguendo le proprie ambizioni e i propri desideri, nella totale libertà individuale e di coscienza. La vita è troppo breve per essere sprecata; impieghiamola nel cercare di diventare le persone che vorremmo essere, nel migliorarci, imparare e metterci in gioco continuamente…senza limiti d’età.
Queste affermazioni non richiedono, credo, ulteriori commenti. Ringrazio Natasha per la sua grandissima disponibilità e le auguro il meglio in tutti gli ambiti della sua vita.