Lowell Levinger, un pezzo di storia della musica, farà tappa a Milano e a Como
http://www.lowelllevinger.com
Essere gentili, continuare a suonare ma, soprattutto, ascoltare. Questi sono i segreti per una vita felice secondo Lowell Levinger.
All’età di 77 anni e a 56 anni dalla fondazione della band degli Youngbloods, l’inossidabile Levinger, detto Banana, è in forma più che mai e continua a portare avanti le sue molteplici attività: quella di tastierista con Little Steven e i suoi Disciples of Soul, quella solista – in cui propone il suo repertorio e i pezzi degli Youngbloods -, quella di collezionista di strumenti musicali, e molto altro.
Cantante, polistrumentista, compositore e fondatore della storica rock band conosciuta soprattutto per “Get Together”, brano simbolo del movimento flower power californiano, Lowell si è da tempo dedicato alla musica acustica spaziando dal blues al bluegrass e dal folk al rock.
Da diversi anni ha scoperto l’Italia e se ne è innamorato al punto tale da tornare ogni anno nel nostro Paese, in cui è attualmente in tour. Oggi alle 18, accompagnato da Alex Gariazzo e Paolo Ercoli, sarà alla libreria Feltrinelli-Babitonga di Milano, mentre domenica 31 ottobre si esibirà all’Officina della Musica di Como.
L’infatuazione di Levinger per la musica è iniziata nei primi anni Cinquanta, crescendo a Santa Rosa in California, quando ha scoperto la stazione radiofonica KWBR e ha iniziato ad ascoltare Lightning Hopkins, John Lee Hooker, Big Bill Broonzy, James Brown e così via. Poi arrivarono Chuck Berry, Ray Charles, Little Richard, Fats Domino ed Elvis Presley .
All’epoca Lowell aveva imparato a suonare il pianoforte e si esibiva con un gruppo di cantanti di strada chiamati The Chandells. In seguito si è appassionato alla chitarra e poi al banjo di Pete Seeger e The New Lost City Ramblers e poi, poco prima di partire per la Boston University, è rimasto folgorato dalla musica bluegrass.
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Banana ha così iniziato la sua carriera sulla costa orientale di Boston con il suo gruppo “Banana and the Bunch, Old Time Music with Appeal” suonando bluegrass nelle caffetterie nei primi anni ’60, per poi giungere alla fondazione degli Youngbloods con Joe Bauer, Jesse Colin Young e Jerry Corbitt. La band si trasferì da New York City alla San Francisco Bay Area nel 1967.
Dopo lo scioglimento degli Youngbloods nel 1973, Levinger ha portato avanti una lunga carriera solista, nonché una notevole serie di collaborazioni con nomi del calibro di Mimi Fariña (sorella di Joan Baez), Norton Buffalo, Dan Hicks e gli Hot Licks, David Grisman, The Barry “The Fish” Melton Band e Zero, David Nelson, Keith Little e i grandissimi Ry Cooder e Little Steven. Attualmente suona la tastiera e il mandolino nella band di quest’ultimo, i Disciples of Soul.

Contemporaneamente, ha cominciato ad operare come produttore con i primi due album degli High Country del grande mandolinista Butch Waller, contribuendo alla diffusione del bluegrass a livello mondiale.
Tra gli altri interessi di Lowell, meritano una citazione la sua passione per il deltaplano e per l’informatica: utilizzando apparecchiature vintage, ha infatti realizzato un software che converte files o registrazioni Midi in spartiti, consentendo anche l’inserimento e la rielaborazione dei dati.
Gestisce inoltre il sito http://www.vintageinstruments.com, dato che dal lontano 1962 colleziona, scambia, compra e vende strumenti musicali d’epoca. La sua passione per tali strumenti deriva dal fatto che essi, a suo giudizio, abbiano un suono migliore, poiché appartengono ad un’era in cui l’abilità artigianale e manuale era fondamentale per creare un prodotto di qualità. Già nei primi anni sessanta Levinger si era infatti reso conto del fatto che gli strumenti di venti o trent’anni prima avevano una resa di livello superiore rispetto a quelli contemporanei.

Lowell è un personaggio poliedrico, pieno di entusiasmo e di energia. Nelle sue interviste ha più volte affermato di non avere nostalgia del proprio passato, poiché si mantiene sempre attivo con i suoi molteplici interessi e con i suoi concerti. Quando gli si chiede quali personaggi lo abbiano influenzato maggiormente, o quali siano state le sue esperienze più significative, Levinger sorride, rispondendo che bisognerebbe scrivere un libro sull’argomento, tanti e tali sono gli aneddoti che potrebbe raccontare. Egli dichiara che il miglior periodo della sua lunga vita è quello attuale e continua, con passione ed entusiasmo, a proporre la sua musica in giro per il mondo.
