Le mie recensioni di copertine di album e locandine pubblicate su “Art Over Covers”
http://www.artovercovers.com
Anche quest’anno vi ripropongo tutti i miei articoli pubblicati sul sito artovercovers.com. Come di consueto, mi sono dedicata a Beatles e affini, magari in modo più insolito, andando ad analizzare artwork di dischi meno conosciuti, come quelli di Ringo Starr solista. Mi sono occupata di Ringo anche a livello cinematografico, con la recensione della locandina dello spaghetti-western Blindman. Sempre parlando di cinema, ho fatto un salto all’indietro nei mitici anni’80, con la commedia adolescenziale Pretty in Pink. Quanto alle cantautrici, ecco due figure estremamente diverse, ma indubbiamente dotate di una forte personalità, come Yoko Ono e Madonna. La musica italiana è rappresentata da due album dei primi anni Settanta dei Pooh. Ho poi dedicato spazio a due carissimi amici e grandi musicisti, Andrea Parodi e Paolo Ercoli, con i loro lavori che gettano un ponte tra Italia e Usa. Restando in ambito regionale, anzi lariano, ci sono poi gli artwork, diversissimi ma molto originali, di Sarastro Blake e dei Sulutumana. L’anno si conclude con i dischi natalizi del Beatles, ed è con questi ultimi che auguro buone feste e, soprattutto, uno scintillante anno nuovo a tutti i lettori di marynowhere.com e di artovercovers.com.
Yoko Ono, Season Of Glass (1981)

“Season of Glass rappresenta uno dei lavori più “accessibili” di Ono, in cui il suo gusto per la sperimentazione, a volte estremo, si stempera in brani pop, dance e rock in cui anche il cantato si fa “tradizionale” e gradevole, anche se talvolta ella non rinuncia ad esprimersi mediante le “urla” e i vocalizzi che l’hanno resa famosa. Tutto il disco rappresenta il tentativo dell’artista di elaborare il lutto subito e di mettere a nudo la propria anima e la propria femminilità, in tutte le possibili sfaccettature: speranza, sconforto, maternità, sensualità, appagamento, solitudine, nostalgia”.
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Pretty In Pink di Howard Deutch (1986)
“Lui, lei, L’altro. Un triangolo amoroso tra teenagers, una rivisitazione della fiaba di Cenerentola o qualcosa di più? La locandina di Pretty in Pink, pellicola diretta da Howard Deutch nel 1986, lascia ampio spazio all’immaginazione dello spettatore. In essa compaiono tre personaggi, i protagonisti Blane (Andrew McCarthy), Duckie (John Cryer) e Andie (Molly Ringwald), ma il b/n dello scatto vira in realtà verso il rosa pastello. Questo colore avrà una grande importanza nel film, non solo perché si tratta di una romantica storia per adolescenti, ‘rosa’, appunto, ma anche perché tale tonalità caratterizza, come si vedrà, il look della protagonista, rendendola un’autentica icona nell’immaginario degli anni Ottanta. La foto non sembra darci altri indizi, né lo sguardo enigmatico dei tre giovani lascia presagire cosa li (ci) attende. Possiamo intuire che la vicenda si tingerà di aloni sentimentali, ma quale sarà il rapporto tra i tre? Amici, rivali o alleati?”
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Pooh, Opera prima (1971)

“Il 1971, primo anno dell’era post-Beatles, fu un vero “annus mirabilis” per la musica rock. Mezzo secolo fa uscirono album immortali come Imagine di John Lennon, Sticky Fingers dei Rolling Stones, Who’s Next degli Who , Hunky Dory di David Bowie, L.A. Woman dei Doors. Ma anche gli artisti nostrani produssero dischi memorabili: Lucio Battisti pubblicò Amore e non amore, De André Non al denaro né all’amore né al cielo, i New Trolls pubblicarono Concerto grosso e Le Orme Collage. Nello stesso anno, un giovane produttore, Giancarlo Lucariello, portò al successo una band formatasi a Bologna cinque anni prima: i Pooh“.
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Pooh, Alessandra (1972)

«L’ho scritta il giorno dopo che è nata mia figlia, e lei di questa dedica è sempre andata fiera. È una melodia molto sentita, nata di getto sull’onda dell’emozione di un padre che vede nascere la sua primogenita. Quando ascoltai il pezzo finito, subito dopo il mixaggio, mi venne giù qualche lacrima. Un giorno ricevetti una telefonata da Giancarlo Lucariello: mi annunciava che secondo lui Alessandra era perfetto come titolo per l’intero 33 giri. Un omaggio che mi ha fatto un piacere immenso». Queste commosse parole di Roby Facchinetti si riferiscono al brano Alessandra, che diede appunto nome all’album che uscì 1972.
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Ringo Starr, Sentimental Journey (1970)

“La copertina di Sentimental Journey ritrae un edificio ancor oggi esistente a Liverpool, il pub The Empress. Dingle, dove si trova il locale, era il quartiere operaio abitato principalmente dai lavoratori portuali di Liverpool, allora fulcro dell’industria marittima del Regno Unito. Starr era nato al n. 9 di Madryn Street, proprio a Dingle, il 7 luglio del 1940, in una casa vittoriana che i genitori Elsie e Richard sr. avevano preso in affitto per poco più di 10 scellini a settimana”.
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Blindman di Ferdinando Baldi (1971)

“Protagonista della vicenda è un pistolero non vedente (interpretato da Tony Anthony, attore e sceneggiatore molto attivo nel genere) che ha l’incarico di condurre un gruppo di cinquanta donne da uno sperduto villaggio fino in Texas, per darle in spose a dei minatori. Il ruolo di Starr è quello di Candy, uno dei due fratelli messicani che tentano di ostacolare Blindman nel portare a termine la propria missione. Nelle varie versioni della locandina del film, l’immagine ed il nome di Ringo prevalgono, generalmente su quelle degli altri attori, ed in particolare su quella di Lloyd Battista, che interpreta Domingo, fratello di Candy, che ha una parte più importante nella vicenda”.
The Style Council, Our Favourite Shop (1985)

“Il ristretto spazio dove Paul Weller e Mick Talbot si trovano, rappresentato sul gatefold, ritrae un accumulo di oggetti, appesi alle pareti, accatastati, appoggiati per terra, alcuni immediatamente riconoscibili, altri meno, che sono comunque una sorta di biglietto d’ingresso nella sfera personale dei due musicisti, poiché rappresentano le loro passioni giovanili, gli artisti e personaggi che in qualche modo li hanno influenzati o, semplicemente, i loro interessi”.
Ringo Starr, Ringo’s Rotogravure (1976)

“Il titolo dell’album, tradotto in italiano, significa ‘rotocalcografia’, un procedimento di stampa rotativo utilizzato per i periodici di grossa tiratura. Si tratta di una tecnica ideata dal boemo Klietsch nel 1895, derivata dalla calcografia, in cui gli incavi di una forma metallica di rame vengono riempiti di inchiostro per poi essere passati sul foglio per la stampa. L’insolita parola viene usata spesso nel film Easter Parade, un musical di grande successo del 1948 diretto da Charles Walters con Judy Garland e Fred Astaire, la cui colonna sonora fu firmata da Irving Berlin“.
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Paolo Ercoli, Why Not (2021)

“Un artwork essenziale, che rivela immediatamente all’osservatore l’obiettivo dell’album, attirandone l’attenzione sul contenuto musicale e soprattutto sullo strumento principalmente utilizzato, la chitarra dobro squareneck. Questa, in sintesi, la copertina di “Why Not”, l’ultimo album di Paolo Ercoli, polistrumentista e ricercato session man che ha lavorato con personaggi di rilievo nazionale e internazionale come Eric Andersen, Malcolm Holcombe, Steve Forbert, Bocephus King, Jaime Michaels. Il musicista brianzolo ha inoltre, di recente, condiviso il palco con musicisti quali Scarlet Rivera e Tony Garnier, rispettivamente violinista e contrabbassista di Bob Dylan; in particolare, insieme a Garnier ha appena concluso il tour italiano di Thom Chacon, songwriter originario di Durango, Colorado“.
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Madonna, Madame X (2019)

“Di grande impatto è l’artwork del full-length. Nella foto, un primissimo piano della cantautrice, ella appare con un incarnato quasi bianco, sul quale spiccano gli occhi blu, le sopracciglia nere, le labbra rosso rubino ‘cucite’ dalla scritta ‘Madame X‘. Perché la bocca è sigillata? Lo sguardo della donna è carico di fascino e appare molto eloquente, ma il fatto che le labbra siano chiuse’ dal titolo dell’album sembra voler comunicare all’osservatore che l’ascolto delle canzoni potrà svelare dei segreti o delle verità nascoste. Lo sfondo dietro il volto è scuro e crea un netto contrasto con esso. I capelli sono insolitamente neri; spiccano un paio di orecchini di brillanti, che contribuiscono a conferire luminosità all’immagine, mettendo ancora più in risalto la bocca vermiglia”.
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Andrea Parodi, Zabala (2021)

“Una strada che scorre ‘in the middle of nowhere‘, senza veicoli né individui, e che conduce verso un’ignota destinazione. Lo scatto di Radoslav Lorković sulla copertina di Andrea Parodi Zabala, l’ultimo lavoro del cantautore canturino, è enigmatico e al tempo stesso evocativo, poiché la strada deserta è da sempre un simbolo di avventura e di esplorazione dell’ignoto ma anche di introspezione, della scoperta di sé e della volontà di superare i propri limiti”.
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Sarastro Blake, New Progmantics (2013)

“New Progmantics, album di Sarastro Blake del 2013, si caratterizza per la molteplicità di riferimenti alla letteratura inglese e scozzese e all’arte della corrente preraffaellita, nata in Inghilterra nel periodo vittoriano. Le liriche di alcuni brani del disco sono tratte da poeti come Shakespeare, Byron, Christina Rossetti e John Clare, mentre altri testi sono stati ispirati dalla contemplazione di quadri di pittori preraffaelliti: Flaming June rievoca l’omonimo dipinto di Lord Frederic Leighton, mentre The Lady of Shalott è stata scritta dopo che Paolo Pigni, che si cela dietro lo pseudonimo di Blake, ebbe occasione di ammirare l’omonima opera di John William Waterhouse alla Tate Gallery di Londra“.
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Sulutumana, Vadavialcù (2018)

“Quando arte, design, sensibilità nei confronti dell’ambiente e musica si uniscono, nascono creazioni d’eccezione. Un packaging ecologico in cartone da imballaggio, un lettering esclusivo e un artwork concepito da due prestigiose firme del panorama artistico italiano e comasco in particolare: Vadavialcù‘, l’ultimo lavoro dei Sulutumana pubblicato esattamente tre anni fa, nel novembre 2018, si distingue per l’originalità del suo involucro, sia nella versione CD che in quella a 33 giri, pubblicata in edizione limitata. Memorabile, inoltre, è stato il concerto che ha avuto luogo il 27 ottobre 2019 al Teatro Sociale di Como, proprio in occasione dell’uscita del vinile”.
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The Beatles, The Beatles Christmas Records (1963-1969)

“Tra il 1963 e il 1969 i Beatles pubblicarono un 45 giri all’anno in occasione delle festività natalizie. Tali dischi non erano destinati alla vendita, ma erano gadget riservati agli iscritti al fan club della band. Pubblicati su flexi disc, essi includevano, oltre a una o più canzoni, i messaggi di auguri di ‘Buon Natale e Felice Anno Nuovo” da parte di John, Paul, George e Ringo ai loro ammiratori. È interessante osservare l’evoluzione degli artwork nel corso del decennio, da una immagine tradizionale come quella del 1963 a quelle via via più sperimentali degli anni successivi”.
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The Beatles, The Beatles Christmas Album (1970)

“The Beatles Christmas Album, pubblicato dalla Apple Records nel 1970, è un disco che include i messaggi natalizi registrati dal quartetto di Liverpool tra il 1963 e il 1969, precedentemente pubblicati su 45 giri fuori commercio riservati agli iscritti del loro fan club. Oltre agli auguri dei membri della band ai loro ammiratori, le registrazioni comprendevano canzoni natalizie e dialoghi di scenette teatrali. Tra i brani del 1968 compaiono anche due poemetti comici composti da John Lennon nel suo tipico stile nonsense: Jock and Yono (divertente allusione a sé stesso e a Yoko Ono) e Once Upon a Pool Table“.
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