A un decennio dalla scomparsa del cantautore, Tiziano Jannacci e Sal Di Martino gli rendono omaggio con un tributo discografico
Dieci anni fa, il 31 marzo 2013, ci lasciava Enzo Jannacci, uno dei cantautori più originali del panorama musicale italiano. Tra le tante iniziative in suo ricordo, spicca la recentissima pubblicazione del libro “Enzo Jannacci- Ecco tutto qui” (ed. Hoepli), scritto a quattro mani dal figlio Paolo insieme ad Enzo Gentile, che racconta, attraverso i decenni – dagli anni Cinquanta fino alla sua scomparsa – la parabola umana e artistica del musicista e si avvale delle testimonianze di amici e colleghi come Renzo Arbore, Massimo Boldi, Sergio Castellitto, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Gino Paoli, Gianni Rivera, Paolo Rossi, Vasco Rossi. Ne emerge un ritratto articolato, corredato da una serie di fotografie inedite, di un personaggio peculiare, sempre attento testimone del proprio tempo, in grado di dividersi tra musica e medicina, teatro e televisione, pubblicità, cinema e cabaret. Ma anche capace di narrare la condizione umana e le contraddizioni della società attraverso la lente dell’umorismo e del nonsense, formulando nel contempo amare riflessioni sulla sofferenza e sull’emarginazione.

Risale, invece, allo scorso autunno la realizzazione di un album che vuole rendere omaggio a Jannacci in modo assolutamente inusuale: si tratta di “Canzoni per l’ImmEnzo Jannacci“, un tributo ideato da Tiziano Jannacci e Sal Di Martino, che rievoca l’ironia, la poliedricità e la fantasia del musicista con 11 brani originali, interpretati da altrettanti artisti. Qualche settimana fa, precisamente il 2 marzo, presso la sede milanese dell’AVI (Associazione Vinile Italiana) Tiziano, cugino di Enzo e anch’egli cantautore oltre che animatore della scena culturale meneghina, ha presentato insieme a Di Martino il progetto discografico, dialogando con il critico Giuseppe Verrini e con un numeroso pubblico. Le composizioni (Jannacci ha firmato i testi e Di Martino le musiche) spaziano attraverso generi differenti e sono affidate alle voci degli stessi autori, ma anche a quelle di illustri colleghi come Fabio Concato, Marco e Marta Ferradini, Enzo Iacchetti e di personalità emergenti come la giovanissima Viola Thian. Tra i numerosi musicisti che hanno collaborato, citiamo Fabrizio Bosso e Raffaele Kohler alla tromba, il Paolo di Sabatino Trio (che spesso accompagna lo stesso Concato) e il pianista Yazan Greselin. Il disco è uscito nell’ottobre 2022 in vinile e, successivamente, sulle piattaforme digitali. Particolare, inoltre, l’artwork, che raffigura un paio di “scarp de tenis” ed è stato realizzato dall’artista barese Angelo Perrini, vincitore di un contest lanciato su Facebook.

“Il disco è nato dall’esigenza di realizzare un tributo ad Enzo che recasse la nostra impronta ed esprimesse la nostra identità” ha spiegato Tiziano nel corso della presentazione. “Tutto è partito da un docufilm a lui dedicato, presentato l’anno scorso in anteprima al Cinema Anteo. Lo abbiamo rivisitato e rimontato e i vari brani sono stati inseriti come colonna sonora”. Ha aggiunto Di Martino: “La prima canzone che abbiamo composto è stata Ventiventi. Eravamo in piena pandemia: Tiziano mi ha telefonato nel cuore della notte e mi ha raccontato di aver sognato di camminare in una piazza Duomo deserta, nella quale era apparsa improvvisamente una ragazza: da queste immagini oniriche è nato il suo testo. Successivamente abbiamo avuto la fortuna di avere Fabio Concato come interprete del pezzo”. Riguardo al processo compositivo, Jannacci ha precisato che generalmente le canzoni nascono dalle sue liriche, spesso composte nelle ore notturne, per le quali poi Di Martino scrive le musiche.

Sal Di Martino, Tiziano Jannacci e Giuseppe Verrini
La scelta degli interpreti si lega invece a varie circostanze, ma soprattutto alle peculiarità di questi ultimi: con Enzo Iacchetti, ad esempio, Sal aveva già collaborato in occasione del Carnevale di Viareggio, e quindi un pezzo come Il circo era perfetto, mentre un brano come È amore sembrava ideale per Marco Ferradini. Solo un’ora, in origine una traccia funky, nella versione della talentuosa Viola Thian ha acquisito ulteriore grinta ed efficacia: “lei se l’è letteralmente cucita addosso” è stato il commento di Di Martino. La presenza di Raffaele Kohler, trombettista divenuto famoso in tutto il mondo per la sua esecuzione di Oh mia bela Madunina durante il lockdown, ribadisce la “milanesità” del progetto e rimanda al periodo della pandemia in cui gran parte di esso è stato concepito. Brano particolarmente significativo ed emozionante è poi Chet, che racconta di un amore “a distanza” sulle note del mitico trombettista Chet Baker. La canzone brilla per la suggestiva interpretazione – accompagnata dai già citati Bosso e Greselin – della vocalist Debora Quattrini, anch’ella presente in sala all’AVI.

Jannacci, Verrini, Debora Quattrini e Viola Thian
Tiziano ha voluto poi donare al pubblico un suo affettuoso ricordo del cugino: “Enzo era sempre se stesso, in ogni circostanza. Tra di noi c’era una certa distanza anagrafica, per cui non ci siamo frequentati molto. Uno degli episodi che potrei citare è quando, da bambino, ricevetti in dono da lui, nonostante fosse milanista, una maglia dell’Inter. Un’altra volta andai a trovarlo con mio padre ed egli ci invitò a cena, nonostante le proteste della zia Mariuccia, che non aveva nulla di pronto in casa. Ci recammo tutti insieme in gastronomia per procurarci delle vivande, ma Enzo andò a sbattere contro la vetrata del negozio, a causa della sua proverbiale sbadataggine, cadendo a terra; al salumiere che accorse per soccorrerlo, Enzo disse: ‘Lasciatemi stare… la mia testa vale miliardi’!” Lo spassoso racconto continua: “In casa di Enzo era tutto molto spartano… la cena improvvisata riuscì bene, ma lui aveva l’abitudine di mettere i cibi – primo, secondo, contorno, frutta, dolce – tutti insieme nello stesso piatto e, se qualcosa cadeva a terra, non si faceva problemi a mangiarlo ugualmente!”

Verrini, grande collezionista oltre che critico musicale, ha espresso il suo rammarico riguardo al fatto che, nonostante l’immensa popolarità di cui Enzo Jannacci gode, i suoi primi cinque album non siano mai stati ristampati. “Enzo è stato un fuoriclasse fin dai suoi esordi, un personaggio fuori dagli schemi e dalle logiche del mercato” ha osservato Tiziano. “I suoi primissimi pezzi erano tradizionali, alla Teddy Reno, ma gradualmente ha trovato la sua identità, grazie al proprio carattere che è riuscito ad esprimere in libertà”. Verrini ha poi aggiunto: “Nessuno come Jannacci era in grado di fare ridere e piangere, a divertire e commuovere, in una stessa canzone”. E Di Martino: “Secondo Roberto Vecchioni, Enzo e Fabrizio De André sono i due geni assoluti della canzone italiana; nessuno come Jannacci, inoltre, ha saputo esprimere l’essenza della milanesità, soprattutto della vita urbana di altri tempi”.


Tra il pubblico era presente Livio Macchia dei Camaleonti che, oltre a formulare pertinenti e pungenti osservazioni nel corso della presentazione, ha suggerito che Jannacci e Giorgio Gaber, vestiti di nero nei panni del duo “I Corsari” (fondato nel 1958 e il cui prodotto più famoso fu Una fetta di limone) avrebbero potuto ispirare la mise della coppia Belushi-Aykroyd nel film “The Blues Brothers”. (Va detto, in effetti, che i cantautori ripresentarono i loro successi nel 1983, con il moniker di Ja-Ga Brothers, citando esplicitamente a loro volta i due attori americani nell’abbigliamento e nelle pose).


I due cantautori negli anni Cinquanta e nel 1983, ritratti da Gianni Greguoli e Guido Harari
Ma il membro dei Camaleonti non era l’unico addetto ai lavori presente in sala: tra il pubblico, infatti, c’erano Dario Baldan Bembo, Renato Franchi, la giovane promessa della canzone Valentina e il direttore della rivista “L’Isola che non c’era” Francesco Paracchini. Gli eventi promossi dall’Associazione Vinile Italiana vedono sempre una nutrita ed affettuosa partecipazione, data l’elevata qualità delle proposte: ricordiamo, ad esempio, che la sede dell’associazione, situata in via Washington 48, ha ospitato, tra i tanti artisti, anche Ornella Vanoni. Per saperne di più sull’AVI e sull’infaticabile attività di promozione della cultura del vinile curata dal suo fondatore Carlo Lecchi vi rimando a questa intervista:
Questa, invece, la tracklist dell’album “Canzoni per l’Immenzo Jannacci”, pubblicato dall’etichetta Incipit Records e distribuito da Egea Music:
Lato A: Ventiventi – Fabio Concato feat. Fabrizio Bosso, É Amore – Marco Ferradini, Il Circo – Enzo Iacchetti, Capire – Rosalia De Souza, Take Away – Sal Di Martino.
Lato B: Nessuno – Irene Natale, Chet – Debora Quattrini, Solo un’ora – Viola Thian, Non Basta Mai – Valentina Mattarozzi, Ai Bordi Delle Strade – Marta Ferradini, Pratico Mambo – Tiziano Jannacci.

