Le illustrazioni del poema dantesco realizzate da Dalì in mostra a Cantù
Se il genio visionario di Salvador Dalì incontra le immortali terzine del padre della letteratura italiana, il risultato non può essere che straordinario. E le cento xilografie realizzate dall’artista catalano per illustrare la Divina Commedia sono, da oggi e fino al 21 novembre, esposte a Cantù, nell’ex chiesa di Sant’Ambrogio in Piazza Marconi, nell’ambito del Festival del Legno, l’annuale kermesse che promuove le eccellenze produttive del territorio ed offre alla popolazione mostre, laboratori ed eventi culturali.

Ma da dove nasce il connubio tra due eccezionali personaggi come Dante e Dalì? Nel 1950, in preparazione alle celebrazioni del 700 ° anniversario della nascita del poeta fiorentino, che avrebbe avuto luogo nel 1965, il governo italiano incaricò Salvador Dalì di illustrare le tre cantiche del poema. Nell’arco di circa un decennio, il pittore dipinse pertanto 100 acquerelli. La mostra, che doveva tenersi a Roma, non fu mai realizzata, tuttavia le opere furono esposte inizialmente a Parigi e successivamente trasposte in xilografia.
Negli ultimi anni le xilografie acquerellate sono state esposte in diverse città d’Italia e, in occasione delle celebrazioni per il settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante, sono approdate a Cantù. L’esposizione, intitolata “Il viaggio – Dalì incontra Dante”, è organizzata dall’associazione Russia Como in collaborazione con Art Events Mazzoleni.

Il talento visionario dell’artista catalano racconta in un viaggio onirico e surreale i cento canti del poema dantesco, illustrandone gli episodi più significativi e ritraendone i memorabili personaggi. La maggior parte delle immagini non sono descrittive, ma allusive, e spetta all’osservatore coglierne il senso più profondo, compiendo una discesa agli inferi nel proprio inconscio o abbandonandosi alle ali della fantasia per cogliere i rimandi metafisici dei designi dell’artista. Il risultato è un capolavoro unico, sospeso fra sogno e realtà. Dalì ha infatti l’abilità di rappresentare i contenuti della Divina Commedia in un’ottica quasi psicanalitica, che esplora i turbamenti dell’individuo contemporaneo, in un ideale parallelismo con la coscienza inquieta dell’uomo medievale.

Il percorso è collocato in uno spazio molto suggestivo, quello della ex chiesa di Sant’Ambrogio che, con le sue statue, i suoi affreschi e le sue architetture parzialmente degradate, funge da affascinante cornice a questo viaggio ideale nell’oltremondo dantesco. La chiesa, detta anche della Trasfigurazione, fu costruita intorno al 1570. A pianta quadrata, con ampia cupola affrescata e decorata da stucchi, opera dei Maestri Intelvesi, cadde in totale abbandono in seguito alla soppressione dell’ordine delle Umiliate di Sant’Ambrogio durante la Repubblica Cisalpina. Fu sconsacrata all’inizio del sec. XIX, venduta all’asta nel 1818 e in seguito trasformata, insieme all’adiacente monastero, in abitazioni e magazzini privati. Il monastero venne poi abbattuto nel 1936 per lasciare spazio all’attuale Piazza Marconi.


Nelle illustrazioni ricorrono spesso i motivi più rilevanti della ricerca metafisica e mistica dell’artista catalano. Creature fantastiche, corpi deformati e aggrovigliati, paesaggi surreali, mostri spaventosi popolano l’Inferno: tra i personaggi e i dannati raffigurati, il Minotauro, Cerbero, Minosse, Farinata degli Uberti, e poi i suicidi, i bestemmiatori, i sodomiti, gli iracondi, i seduttori e, naturalmente, il terribile, inquietante Lucifero.

Figure e scenari maggiormente composti rappresentano il Purgatorio, mentre la serenità della fede e della vicinanza al divino permeano il Paradiso, dove lo stesso Dante appare ripetutamente, in diversi ritratti, da solo o in compagnia di Beatrice.


In una sala adiacente, poi, è possibile ammirare sei scatti fotografici dell’artista moscovita Kirill Simakov. Essi ritraggono dei ballerini classici utilizzando una tecnica innovativa che ne suggerisce i vorticosi movimenti in scena. Le foto di Simakov sono tratte da due balletti: “Petruska” su musica di Stravinskij e “Nijinskij”, dedicato alla memoria del grande coreografo.
La mostra, ad ingresso libero, è visitabile dal 13 al 21 novembre nei seguenti orari: sabato e domenica: 10-13 e 15-19, da martedì a venerdì 15-19, lunedì chiuso.
Per informazioni: https://www.festivaldellegnocantu.it/festival-del-legno-cantu-citta-del-mobile/

