Dopo il successo dell’iniziativa per il 2024, il cartoonist Maurizio Di Bona ha realizzato una nuova edizione con altri dodici ritratti del grande attore

«Posso dirvi che, vedendo Gian Maria Volonté, capirete cosa vuol dire il mestiere dell’attore».
Questa affermazione del regista Giuliano Montaldo è particolarmente significativa per comprendere il talento di uno dei più grandi interpreti del cinema italiano: lo sguardo magnetico, la sua camaleontica capacità di immedesimarsi nei ruoli che ricopriva, il suo interesse per le tematiche sociali e il suo contributo alla cinematografia di impegno civile lo hanno reso uno degli attori più amati ed indimenticabili di sempre.

Lo scorso anno, in occasione della ricorrenza dei 90 anni dalla nascita di Volonté, il cartoonist Maurizio Di Bona, in arte theHand, aveva voluto celebrare l’anniversario dedicandogli un calendario che lo ritraeva nei panni dei personaggi più memorabili da lui interpretati, da El Indio in Per qualche dollaro in più di Sergio Leone (1965), al commissario di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)di Elio Petri, all’operaio Lulù ne La classe operaia va in Paradiso (1971) sempre diretto da Petri, fino a Bartolomeo Vanzetti nel film di Montaldo uscito nello stesso anno.Il progetto, del quale avevamo avuto occasione di parlare qualche mese fa, ha riscosso grande interesse, al punto che il disegnatore ha deciso di realizzare un secondo calendario per il 2025, a distanza di 30 anni dalla scomparsa del grande attore, avvenuta il 6 dicembre 1994.
«Il lavoro precedente aveva lasciato porte socchiuse e finestre semiaperte: tanti volti accennati e non finiti e il dover selezionare solo 12 immagini, lasciando fuori e inspiegabilmente la tredicesima, la quattordicesima, la quindicesima… e Lucky Luciano? E Ramón? E Moro? E Caravaggio? Va detto poi che il successo dell’iniziativa, oltre le aspettative, non poteva non avere questo seguito» ha commentato Di Bona.

Prima che il calendario del 2024 venisse pubblicato da EF Edizioni, il designer aveva dovuto scontrarsi con le perplessità e la diffidenza di molti editori: «Ma a chi vuole che interessi un calendario su Volonté?» o «Ma chi glielo fa fare? È forse un parente?» Maurizio, ricordando i rifiuti ricevuti, esprime tutto il proprio affetto e la propria stima per il talentuoso interprete: «No che non sono un parente… Ma perché, serve forse un legame di sangue per rimanere letteralmente stregati ogni volta che si vede Gian Maria prodursi in questa o quella trasformazione, dentro e fuori dal set, quasi mettesse in atto una totale riorganizzazione degli atomi per dare voce e corpo ad un poliziotto, un bandito, un metalmeccanico o un giudice? Scattano invece meccanismi di altro genere su altre scale empatiche che portano ad un’ammirazione smisurata».

La scelta di dedicare ben due calendari ad uno degli attori più versatili ed apprezzati del nostro cinema nasce dunque da questa “ammirazione smisurata” che il cartoonist nutre da sempre nei suoi confronti, fin da quando, vent’anni fa, aveva progettato di realizzare un fumetto sulla figura di Giordano Bruno, a cui Volonté aveva prestato il proprio volto nel lungometraggio di Giuliano Montaldo del 1973.
Questo il suo racconto: «Sembra ieri quando tracciai per la prima volta le linee del volto di Gian Maria ed invece sono passati vent’anni! Vivevo a casa dei miei a San Giorgio a Cremano, vicino Napoli, e ora mi ritrovo in Polonia. Leggevo i testi di Giordano Bruno, avevo letteralmente consumato la videocassetta del film omonimo girato da Montaldo con Volonté nei panni, per non dire nel saio, del domenicano di Nola ed avevo la camera tappezzata di fotocopie sgranate con il faccione ricalcato del Nostro. Mi ero messo in testa di disegnare un fumetto sul filosofo redivivo, replicando ed espandendo quell’operazione cinematografica. Senso di onnipotenza della gioventù e stima del lavoro totalmente sballata…»

All’epoca Di Bona non riuscì a portare subito a termine il progetto, sia per via di alcune criticità nella sua realizzazione, sia per mancanza di interesse da parte degli editori. Così l’idea venne accantonata fino a quando le bozze con i volti di Gian Maria finirono “al sicuro” nella pubblicazione Chi ha paura di Giordano Bruno, edita da Mimesis nel 2006. Il libro vantava un’introduzione scritta dallo stesso Montaldo, che invitava il disegnatore a recuperare le energie e non mollare.
Maurizio ricorda con affetto quell’episodio, che costituisce in realtà il punto di partenza per l’ideazione dei calendari: «Riguardando con tenerezza oggi quei disegni a matita e ripensando a quei momenti mi sembra assurdo che abbiano condotto negli ultimi anni all’elaborazione grafica di altri 23 personaggi animati dal talento di Volonté». E prosegue: «Come si fa a non volergli bene e celebrarlo cento volte dopo aver ricostruito anche la dimensione dell’uomo con il suo vissuto, le sue debolezze, le asperità, i conflitti interiori, l’istinto provocatorio, la voglia di cambiare il mondo, ascoltando le testimonianze preziose di Lizzani, Petri, Rosi, Montaldo, Bellocchio, dei Taviani e tanti altri, raccolte in video dall’instancabile Ferruccio Marotti o rileggendo gli aneddoti scritti dal sempre attento Mirko Capozzoli».

I dodici film presi in considerazione per il calendario 2025 sono: Per un pugno di dollari di Sergio Leone (1964), Quién sabe? di Damiano Damiani (1966), L’armata Brancaleone di Mario Monicelli (1966), Caravaggio (sceneggiato RAI del 1967 diretto da Saverio Blasi), Banditi a Milano di Carlo Lizzani (1968), I fratelli Cervi di Gianni Puccini (1968), Sotto il segno dello scorpione di Paolo e Vittorio Taviani (1969), Uomini contro di Francesco Rosi (1970), Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio (1972), Lucky Luciano di Francesco Rosi (1973), La storia vera della signora delle camelie di Mauro Bolognini (1981), Il caso Moro di Giuseppe Ferrara (1986). Ripercorriamo alcuni dei ruoli più significativi interpretati da Volonté in queste pellicole.

Per un pugno di dollari costituì il primo capitolo della cosiddetta “trilogia del dollaro” cui Sergio Leone diede il via al fortunato genere del western all’italiana. Volonté, all’epoca trentenne, interpretò il bandito Ramón, un complesso ruolo di “cattivo” per il quale dovette esercitarsi ad aggrottare la fronte per assumerne la tipica, inconfondibile espressione.
Quién sabe?, ambientato durante la rivoluzione messicana del 1917, è un western all’italiana picaresco e avventuroso, valido esempio di cinema popolare di qualità in cui dietro l’etichetta di film di genere si celano ideali di libertà e giustizia: lotta di classe, spirito anarchico, anti-imperialismo. Qui Gian Maria Volonté è El Chuncho, rivoluzionario a capo di una banda che ruba le armi all’esercito per rivenderle alle truppe del generale Elías. Lo stesso anno l’attore riveste i panni di Teofilatto, principe bizantino diseredato, nell’esilarante L’armata Brancaleone. Due anni dopo, poi, Gian Maria ricopre il ruolo del “bandito intellettuale” Pietro Cavallero in Banditi a Milano di Lizzani, pellicola considerata l’antesignana del fortunato filone dei “poliziotteschi” che raggiungerà l’apice della popolarità nel decennio successivo.

Sempre nel’68, Volonté impersona Aldo Cervi nel film di Gianni Puccini dedicato ai sette fratelli antifascisti, uccisi per rappresaglia dai nazifascisti nel 1943.
L’anno precedente, l’attore aveva prestato il suo volto a quello del tormentato pittore Caravaggio in una serie televisiva RAI in tre puntate.
Uomini contro è invece tratto dal memoriale di Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano, che narra la drammatica vicenda della Brigata Sassari sull’Altopiano di Asiago tra 1916 e 1917. In esso Francesco Rosi e lo stesso Volonté, nei panni del tenente Ottolenghi, raccontano la Grande Guerra spogliandola da ogni retorica, in un’ottica antimilitarista.

Nel 1972, Sbatti il mostro in prima pagina rivela invece le malsane tendenze che si celano dietro la gestione dell’informazione in Italia, personificate dal diabolico caporedattore de “Il Giornale” che Volonté interpreta. L’attore sarà poi Aldo Moro, con una caratterizzazione pressoché mimetica, per ben due volte: nel controverso Todo Modo di Petri del ’76 (inserito da Di Bona nel calendario 2024) e, dieci anni dopo, nella pellicola di Giuseppe Ferrara che descrive il rapimento e l’assassinio dello statista da parte delle Brigate Rosse.

Maurizio avrebbe voluto anche disegnare un fumetto su un progetto mai realizzato da Gian Maria, quello di realizzare un film su due anarchici e con al suo fianco Massimo Troisi. I due grandi attori, però, scomparvero a distanza di pochi mesi nel 1994. «Quasi che il Padreterno, stanco di attendere perché nessun regista pareva interessato a realizzare quel film geniale e sgangherato, avesse deciso di occuparsene lui direttamente».
Così il disegnatore conclude in merito all’imminente uscita del calendario: «Per quel poco che possano valere queste mie elaborazioni grafiche da mettersi in casa, devo dire che ostinazione e determinazione alla fine pagano e, al netto dei meriti dell’editore Fedele Vinci di EF Edizioni, che ha sposato per due volte la causa, considerate le ricorrenze, diciamo pure che ogni cosa accade a suo tempo».
Il calendario 2025, in formato A3, sarà presto disponibile sul sito della casa editrice e sarà in vendita a 29 euro, comprese le spese di spedizione. Maggiori informazioni a questo link:
https://www.efedizioni.com/product/?gianmaria-volonte-calendario-2025
Questi i siti internet dell’autore:
http://www.mauriziodibona.it / http://www.thehand.it