L’ultima edizione del “Revolution Rock Festival” è stata dedicata a Damiano “Gnappo” Zorzo, giovane musicista recentemente scomparso

Musica e memoria sono spesso un binomio indissolubile, perché le canzoni hanno il potere di rendere eterno il ricordo di momenti speciali e di tenere in vita coloro che non sono più tra noi. E all’insegna della musica è bello riunirsi, in nome di passioni, affetti, ideali comuni: dopo due anni in cui i concerti, i ritrovi, le feste sono stati limitati dalla pandemia c’è bisogno di riscoprire l’importanza di queste occasioni collettive e celebrative. Così domenica 27 marzo 2022 un’edizione speciale del “Revolution Rock Festival”, dal sottotitolo “a fem un cinema par ti”, è stata dedicata a Damiano Zorzo, detto “Gnappo”, musicista militante che ci ha lasciato a soli 35 anni il 3 dicembre 2021. Una maratona musicale, dunque, è diventata un coro di voci, note, canzoni, ballate, chitarre, tra sonorità punk, ska, folk e rock d’autore per ricordare qualcuno che se n’è andato troppo presto, ma anche per ribadire l’importanza di condividere esperienze culturali e sociali. Musicisti, band e tutti gli amici di Damiano, le persone che gli hanno voluto bene, ma anche coloro non lo hanno mai conosciuto, hanno deciso di riunirsi e di suonare per lui e con lui davanti ad un numerosissimo e variegato pubblico.

Damiano Zorzo e i Ciapa No – photo by Giovanni Tagliavini

“Gnappo”, che viveva ad Arluno (MI), era la voce e la chitarra della band “Ciapa No” ed una persona impegnata in ambito sociale, sindacale (era attivista dei SI COBAS) e nelle iniziative promosse dall’ANPI. Ma Damiano era anche un ragazzo solare, un figlio esemplare, come lo ha ricordato commosso il papà Egidio: “Damiano, un figlio meraviglioso… siamo orgogliosi di averti sempre nella nostra vita”. Un grande manifesto, che raffigurava “Gnappo” con un bicchiere di birra in mano a voler brindare alla vita, campeggiava dunque domenica scorsa sul palcoscenico dello XO Club di Magenta dove, dal primo pomeriggio fino a tarda sera, si sono alternati una decina di gruppi musicali, ognuno dei quali gli ha voluto rendere omaggio con le proprie canzoni e lo ha ricordato con le proprie parole.

Ciapa No

A partire dalle 15 si sono avvicendate sul palco del club magentino formazioni dalle sonorità energiche ed aggressive rock, punk e ska, come Ostile, Not Quite My Tempo, Il Complesso, Mauri Clash feat. La Zia, Across, Guacamaya, Linea, Luchaskalientes. Ricordiamo, poi, gli Skassapunka, con il loro travolgente set fatto di incalzanti ritmi in levare e pura adrenalina, concluso da una strepitosa versione di Bella Ciao. Questa una dichiarazione rilasciata dalla band : “Domenica scorsa abbiamo voluto dedicare il nostro brano ‘Polvere e Cemento’ a Gnappo, a Sigaro, a Dax e a tutti quei compagni che non ci sono più, ma che vivono nelle lotte e nel cuore di chi porta avanti il sogno di un mondo migliore, fuori da questo sistema che opprime. Canta ancora il vento!”

Skassapunka – photo by Mary Nowhere

In serata, le atmosfere sonore si sono fatte più distese: alle 20, infatti, sono arrivati i mitici Modena City Ramblers, che hanno eseguito brani che sono delle autentiche bandiere del loro repertorio, come Legge giusta, Oltre il ponte, In un giorno di pioggia, I cento passi, Al Dievel e naturalmente un pezzo immancabile nelle chiusure dei loro concerti, come Bella Ciao.

MCRphoto by Mary Nowhere

È stata quindi la volta del cantautore Alessio Lega che, accompagnato dal fisarmonicista Guido Baldoni, ha elargito al pubblico brani significativi come Ambaradan, Denti bianchi e pelle scura, El Me Gatt, Cara Moglie di Ivan della Mea, Mare Nero e la toccante Dall’ultima galleria – Genova, scritta a ricordo di Carlo Giuliani, ucciso come è noto in piazza Alimonda a Genova nel 2001, durante le manifestazioni del G8.

Guido Baldoni, Alessio Lega e Adelmo Cervi – photo by Mary Nowhere

I fratelli Sandro e Marino Severini dei Gang hanno poi creato un momento magico: non sono saliti sul palco, ma si sono seduti in mezzo al pubblico per un set acustico, invitando gli spettatori ad unirsi a loro nell’intonare le canzoni, dando vita ad una session di voci e cuori commossi e resistenti. Hanno dimostrato di essere artisti straordinari, con il semplice gesto di lasciarsi circondare dagli ammiratori e di condividere con loro brani memorabili, come Bandito senza tempo, Comandante, Kowalsky,

Sandro e Marino Severini

Sesto San Giovanni, Mare nostro, La pianura dei sette fratelli – quest’ultima resa ancor più emozionante grazie alla presenza, al loro fianco, di Adelmo Cervi, figlio del terzo dei sette fratelli Cervi a cui la canzone è dedicata. Tra i momenti più intensi, la versione a cappella de Il disertore di Boris Vian interpretata da Renato Franchi, e poi due brani degli stessi Gang, Vorrei e Paz, cantati con voce commossa da Egidio Zorzo, papà di Damiano.

photo by Mary Nowhere

Intorno a loro, i musicisti dei MCR, dei Ciapa No, della His Band di Renato Franchi (Roberto Nassini, Viki Ferrara, Dan Shim Sara Galasso, Gianfranco D’Adda) uniti come una “Grande famiglia” (per citare l’omonimo brano della band modenese) stretta intorno ai genitori di “Gnappo” per ricordarlo con affetto e con rispetto. E riportando tutto a casa di Damiano, la serata si è poi conclusa proprio con l’esibizione della sua band.

Roberto Nassini, Gianfranco D’Adda, Viki Ferrara, Dan Shim Sara Galasso

Un personaggio d’eccezione come Adelmo Cervi, venuto a presentare il suo recente volume “I miei sette padri- Storia di una grande famiglia antifascista raccontata da un figlio” ,  ha affiancato i musicisti sul palco. Figura-simbolo della Resistenza, figlio di Aldo, terzo dei sette fratelli fucilati per rappresaglia dai fascisti il 28 dicembre 1943, Adelmo – sempre pronto a dare la propria testimonianza ma anche a confrontarsi su tematiche di attualità – era circondato da persone da tutte le età, ma soprattutto giovani, desiderosi di conoscerlo e di esprimergli la loro simpatia e vicinanza.

photo by Mary Nowhere

A conclusione della serata, i musicisti hanno voluto esprimere il loro affetto per Damiano e la loro vicinanza alla sua famiglia con ricordi e dediche. Eccone alcuni: “Ti abbiamo ricordato alla grande… aleggiavi tra di noi. Eravamo tantissimi… Noi dei ‘Linea’ e la mia famiglia ti saremo sempre grati e vicini per tutto quello che hai costruito… Alla prossima, caro Gnappo”. (Federico Bratovich, “Linea”)

Gnappo era una di quelle persone che fin dal primo incontro ti mettono subito a tuo agio. Complimenti a Reb (Marco Oldani, ndr) per avere creato questo evento: non era facile trasformare il dolore per la perdita di un amico in un’occasione per fare festa tutti insieme”. (Luchascalientes)

“Ho rischiato di non essere presente, ma alla fine ce l’ho fatta… Non potevamo assolutamente mancare. Damiano andava salutato nella maniera giusta, quella che Reb e gli altri hanno organizzato”. (Gianluca Spirito, chitarrista dei MCR)

photo by Mary Nowhere

“Gnappo l’ho ‘vissuto’ per pochi attimi, ma ho subito capito quali valori che rappresentava. Lunga vita a Gnappo”. (Luca, “Across”)

“Conobbi Damiano una dozzina di anni fa, la prima volta che mi invitò a suonare a Rho. Tornai altre volte da quelle parti, e Damiano venne a sentirmi in diverse occasioni: era sempre bello rivedersiL’ultima volta lo vidi lo scorso dicembre al Clash City Rockers Cafè a Magenta. Era venuto per ascoltarci, ma avevamo appena finito il concerto… Ci abbracciammo lì nel giardino… fu il nostro ultimo abbraccio. L’avessi saputo l’avrei stretto ancora più forte! Ricorderò sempre di lui la sua estrema disponibilità e gentilezza, ma soprattutto il suo sorriso da eterno bambino. Stay Free, eterno ragazzo”. (Mauri Clash) 

“Abbiamo suonato per e con Gnappo fuori dalle fabbriche mentre nevicava o pioveva a dirotto, trascorso pomeriggi punk alla corte popolare… sempre con il cuore ! Quel cuore che ancora è pieno di te, fratello. A presto ! Sempre con noi!” (Reb per “Guacamaya”)

Una testimonianza molto sentita è stata resa da Camilla dello staff di Out Of Control:

“Non ricordo l’anno e neppure il luogo. Ricordo i tavoli di plastica e le tovaglie mal assortite di una festa popolare, l’odore di carne alla griglia e l’afa spietata della pianura. Poi c’era Gnappo: la sua chitarra e i suoi modi di fare spontanei, che sono anche anche i nostri. In una domenica di marzo abbiamo provato a stringerci per ritrovare quelle modalità e fare un po’ di cinema…quello che a te, caro Gnappo, piaceva tanto. Tu sei stato, come sempre, lì, sotto e sopra al palco con il bicchiere alzato;  noi abbiamo fatto del nostro meglio per tenere il tuo passo. C’eravamo tutti, ognuno con la sua musica: dal combat punk dei Guacamaya, passando per lo ska dei Luchaskalientes, fino ad arrivare alle canzoni popolari di Sandro e Marino e dei tuoi Ciapa No. Non mancava nessuno, nemmeno tu! Tanto lo sappiamo che ti ritroveremo sempre lì; li, dove la notte incontra il giorno, appoggiati al bancone di un bar, tra le note di una canzone popolare e la musica di una chitarra scordata…caro Gnappo, ci vediamo lì!

Mauri Clash – photo by Mary Nowhere

“Non conoscevo benissimo Damiano, ma aver percepito l’affetto di tutte le persone nei suoi confronti mi ha fatto capire il vuoto che ha lasciato” (Giacomo Carraro, “La Zia”)

“Chi ha compagni non muore mai: questo è il ‘nostro’ segreto per l’immortalità. A Gnappo, compagno che vive nel cuore, nella mente e nelle azioni di chi lotta e sogna un mondo migliore. Questo è il modo più bello in cui vogliamo ricordarlo, così come lo abbiamo conosciuto“. (Mattia, Skassapunka)

“A Castano Primo, una decina di anni fa o forse più, eravamo più band in concerto per ricordare Giovanni Ardizzone, ucciso in una manifestazione durante una carica della polizia. Dopo la nostra esibizione Damiano, che allora non conoscevo ancora, mi si avvicinò e mi disse: ‘E’ giusto cantare la resistenza e l’impegno sociale, perché tutti noi abbiamo bisogno di bellezza e qualità!’ E poi, qualche anno dopo, fondò la sua band, i Ciapa No… Ciao Gnappo… continua a volare e a suonare per noi…” (Renato Franchi)

Renato Franchi, Franco D’Aniello, Dan Shim Sara Galasso, Sandro Severini

Particolarmente toccante è il ricordo di Dalila, della band “Ostile”, che riportiamo integralmente:

“3 dicembre 2022: in un messaggio su WhatsApp Lara scrive: ‘Ragazzi, sono molto addolorata di informarvi che stanotte è venuto a mancare Damiano dei Ciapa No’. Ero al lavoro e lì per lì è come se non avessi capito, ma dopo due secondi ero in una valle di lacrime… non ci volevo credere! Gnappo, un grande compagno, l’amico di tutti, quello che aveva sempre la battuta pronta, che era sempre un passo avanti, che ‘vadavialcù’, che se andavi al ‘Paddy’ era sicuro che lo beccavi al bancone col Pelle e l’Ale. Gnappo, sono felice di averti conosciuto, di aver vissuto e riso con te, come quella volta al ‘Bardo’ come quattro pirla sotto ad un ombrellone perché aveva iniziato a diluviare, ma era stata una bella serata dopo mesi di quarantena… O come quella volta alla tua corte popolare… tu sul palco, mentre leggevi i numeri della tombola, e noi sotto che ridevamo, perché tra un numero e l’altro c’era sempre una battuta, una risata. E scusami se delle volte non ho letto i messaggi che mandavi sul gruppo dei ‘Si Cobas’… ora non sai cosa darei per ricevere un altro tuo messaggio. E anche quel giorno (il giorno del funerale, ndr.) faceva freddo, ma c’era un gran sole e quando ho visto tutta quella gente e quelle bandiere rosse che sventolavano verso il cielo ero così orgogliosa di te… ma quanto bene hai fatto? E quante persone ti hanno voluto bene! Così domenica scorsa abbiamo davvero fatto un cinema, Gnappo, tu eri sul palco, sotto al palco, al bancone del bar, ovunque, non te ne sei mai andato! perché un’anima così bella non muore mai! Grazie di aver fatto parte della mia vita e, finalmente, di aver ascoltato la mia band! Hasta siempre, Damiano!” (Dalila & Ostile)

Ostile

Come ultima testimonianza, ecco quella di Marino Severini:

“‘Da quando non ci sei/La luna piange rosa’ … questi versi tratti dalla canzone Paz, cantata da Egidio, papà di Damiano, hanno aperto i nostri cuori alla commozione. E’ stato tutto come doveva essere, come Gnappo avrebbe voluto che fosse. Un canto condiviso, che ha saputo riscattare il dolore per la scomparsa di un figlio, di un amico, di un grande compagno, in un grande affetto. Anche nella tragedia e nel dolore ci siamo ritrovati insieme, ci siamo riconosciuti in una vera comunità. La Bellezza, ancora una volta, ci ha salvati. La promessa è stata mantenuta. Non dimenticheremo mai chi è stato e resterà per sempre uno di NOI”.

Quello che ha reso memorabile questa giornata è stata proprio la magica atmosfera creata dalla musica e dall’affetto per Damiano, percepibile in tutte le situazioni. Uno spazio accogliente come quello del club magentino si è configurato come un autentico crocevia di esperienze, di incontri ed emozioni. Un ritrovo trasversale, con un pubblico variegato, appartenente a tutte le generazioni, dagli adolescenti, alle famiglie con bambini, dai giovani agli adulti, uniti dal ricordo di una persona cara e dalla voglia di stare insieme, condividendo valori e sensazioni autentiche che solo la musica, che sia punk o ska, folk o cantautorale, può dare.

Uno speciale ringraziamento va alla famiglia di Damiano Zorzo, a tutti i musicisti che hanno voluto rilasciare le proprie dichiarazioni, a Marco “Reb” Oldani e a tutto lo staff di Out Of Control – Magenta.