Lino Pinna presenta “Io chi sono?”, docufilm dedicato a Franco Battiato, e racconta il suo incontro con il cantautore siciliano

Partono gli uomini, vanno da sud a nord

e viceversa;

da est a ovest, dal basso all’alto.

Passano dal centro, che è l’origine sacra

di tutte le direzioni possibili, senza vederlo.

Inconsapevoli passano continuamente

per il centro di gravità permanente.

Pochi lo vedono, ancor meno vi sostano;

solo alcuni vi si fermano e permangono.

Cercare (e trovare) se stessi è un percorso lungo una vita. All’esplorazione del sé si accompagna poi quella del mondo esterno, che può contribuire alla scoperta della propria identità. Che il viaggio sia metafora dell’esistenza è stato detto da più parti; il confronto con altri luoghi, culture e abitudini che il viaggiare comporta può inoltre condurre alla sintesi delle esperienze compiute e, magari, a individuare il proprio “centro di gravità permanente”.

Franco Battiato, nella sua vita su questo pianeta, ha viaggiato molto: dalla natia Sicilia a Milano, in gioventù, per intraprendere la carriera di musicista; negli Stati Uniti, in Oriente, in Africa, per misurarsi con altre realtà; è tornato, infine, nella sua isola per vivere serenamente i suoi ultimi anni. Ripercorrendone i passi, Lino Pinna, videomaker, musicista ed animatore culturale, ha realizzato un docufilm, dal significativo titolo “Io chi sono?”, che verrà proiettato in anteprima il prossimo 7 gennaio al Teatro Sant’Anna di Busto Arsizio, nell’ambito di una serata dedicata all’artista siciliano e alla sua musica. Quello di Pinna con Battiato è un rapporto privilegiato: il regista, infatti, ebbe modo di incontrare il cantautore molti anni fa e quell’episodio, oltre a restare impresso nella sua memoria, è stato fonte di ispirazione per tutta la sua carriera. Ma lasciamo che sia lui stesso a raccontarcelo.

“Era il mese di maggio del 1985, avevo vent’anni, era venerdì sera e mi trovavo a Milano con degli amici” ricorda. “Dissi loro che volevo andare a trovare Franco Battiato e loro si mostrarono stupiti ed increduli, osservando che il musicista poteva non essere in casa, o che avrebbe potuto non ricevermi. Ma io, che sapevo dove abitava – avevo letto il suo indirizzo su un giornale – presi l’auto e mi recai sotto casa sua. Sui citofoni c’erano solo dei numeri e delle sigle. Suonai ad uno di essi e, a sorpresa, mi rispose una donna dall’accento siciliano, sua madre. Le dissi: – Buonasera signora, sono Lino. C’è Franco? – Mi rispose che il figlio non era in casa, che sarebbe tornato a breve e mi invitò a salire. Probabilmente mi aveva scambiato per un amico”. Pinna preferì aspettare sotto il portone e, dopo una ventina di minuti, da una Volvo station wagon scese proprio Battiato, accompagnato da una ragazza. “Mi feci coraggio e gli andai incontro, lo salutai e gli dissi che mi avrebbe fatto piacere scambiare due chiacchiere con lui. Mi chiese il mio nome e da dove venivo. Quando gli rivelai che ero di Busto Arsizio, si mostrò molto interessato, perché da giovane aveva suonato da quelle parti, nelle balere. “

Franco Battiato nel soggiorno della sua casa siciliana di Milo (CT)

Del legame di Battiato con l’area altomilanese e varesina, negli anni Settanta/Ottanta, ho già avuto modo di parlare in altri articoli: l’amicizia con il batterista Gianfranco D’Adda, infatti, lo portò spesso a frequentare la zona e il teatro “La Torre” di Rescaldina, non lontano da Busto, diventò una location strategica per le prove dei suoi concerti (lo stesso videoclip di Centro di gravità permanente venne girato qui). Così il regista descrive l’incontro con il cantautore: “Fu molto gentile: in quel momento non poteva ricevermi, ma mi suggerì di andare a trovarlo il lunedì successivo”. In quell’occasione Pinna ebbe un assaggio della proverbiale ironia di Franco: “Quando dichiarai che lo consideravo un maestro, lui rispose ironicamente: – Elementare! – . Mi sono reso conto di aver capito questa sua battuta solo vent’anni dopo: allora pensai che intendesse sottolineare l’ovvietà della mia affermazione, invece alludeva al fatto di possedere un diploma di licenza magistrale, giocando sul doppio senso del termine!”

Franco Battiato nel 1981

Finalmente, poi, Lino ebbe la possibilità di avere una conversazione con il musicista: “Il lunedì seguente mi recai a casa sua. Lo attesi in soggiorno ed ebbi modo di osservare l’arredamento, il pianoforte a coda che faceva bella mostra di sé su un tappeto persiano, le centinaia di libri negli scaffali. Quando poi Franco arrivò, era vestito tutto di bianco, un po’ all’orientale. Mi fece tantissime domande. Chiacchierammo per un’ora di vari argomenti: del panorama musicale contemporaneo, di elettronica, dei nostri viaggi, poi mi chiese se gli avessi portato qualche mia composizione da ascoltare. Quando gli risposi che non avevo nulla con me, mi invitò a ritornare. Andai a trovarlo altre volte e gli feci sentire qualche mio brano. Ciò che più di tutto mi colpì fu la sua gentilezza, la sua disponibilità, la sua curiosità nei miei confronti. E, soprattutto, il suo luminoso sorriso.”

Incontrare qualcuno è sempre un fatto sacro.

Ancor più sacro se è amicizia e collaborazione,

e divino se è amore.

Allora fioriscono le Arti, dirette dall’ispirazione.

A distanza di molti anni, Lino Pinna – che ha diretto anche un cortometraggio dedicato a Fabrizio De André – ha deciso di rendere omaggio al cantautore siciliano con un docufilm della durata di 40 minuti, che accosterà materiale edito, come passaggi in vari programmi televisivi, alle testimonianze di personaggi che hanno a lungo collaborato con Battiato, come il già citato Gianfranco D’Adda e il tastierista Filippo Destrieri.

Da sinistra, Lino Pinna, Gianfranco D’Adda e Filippo Destrieri

Gli interventi degli attori Marco Leopardi e Silvia Priori daranno poi voce all’intima essenza di Franco Battiato in un ideale dialogo tra opposti: femminile e maschile, yin e yang, ma anche Nord e Sud, Est e Ovest. Perché proprio dai quattro punti cardinali e dal loro significato, in termini di luoghi e di incontri, si svilupperà la narrazione. Da Milo a Milano, da New York all’Oriente (Mediterraneo ed estremo), fino al ritorno alla sua terra d’origine, l’indagine sulla sua ricerca artistica e spirituale ripercorrerà le strade da lui battute e i territori da lui esplorati a livello geografico, ma anche culturale e personale. Il Nord e l’esordio nel mondo della canzone, grazie all’incontro milanese con Giorgio Gaber ma anche con altre figure fondamentali per l’avvio della sua carriera; il Sud, cioè la sua amata Sicilia; l’Est e le filosofie orientali, in contrapposizione, ma anche in armonia, con l’Ovest, rappresentato dal grande successo commerciale che lo sorprese all’inizio degli anni Ottanta. Ed il titolo “Io chi sono?” è un invito anche per il pubblico a rispondere ai propri interrogativi esistenziali, attraverso la figura del cantautore e, naturalmente, con l’aiuto della sua musica, che racchiude autentiche perle di saggezza. I suoi testi sanno infatti essere ermetici come conchiglie o, al contrario, esplicitano profonde intuizioni tramite una apparente e disarmante semplicità o attraverso la maschera dell’ironia.

Tutti i veri artisti sperimentano le vie del non conosciuto.

Fratello, sorella, vuoi partire con me sulle vie del non conosciuto?

Ci accompagnino le nostre bravure e i nostri talenti,

ma ancor più importante, in questi viaggi, sia la nostra umanità.

Diversi, poiché unici, siamo uguali a Colui che è uguale a noi.

Siamo uguali in Colui che è ognuno di noi

e siamo diversi in Colui che è unico in ognuno di noi.

La colonna sonora della serata sarà curata da Renato Franchi & His Band, ensemble che, negli ultimi due anni, ha voluto rendere omaggio al repertorio dell’artista siciliano in virtù dell’autorevole presenza del batterista “storico” di quest’ultimo, proprio quel Gianfranco D’Adda che, dopo aver condiviso con Battiato le sperimentazioni di “Fetus” e “Pollution” ed il palco improvvisato del festival di Re Nudo all’Alpe del Viceré nel 1973, ha suonato con lui in moltissimi altri tour e dischi. La band guidata dal cantautore legnanese ha tenuto diversi memorabili concerti con le sue “Suggestioni Cosmiche per Franco Battiato”, impreziosite delle coreografie della danzatrice Elena Lago, anch’ella presente alla serata del 7 gennaio.

Le coreografie di Elena Lago (ultima a destra nella foto) per le “Suggestioni Cosmiche per Franco Battiato”

Franchi, che nella sua lunga carriera ha pubblicato più di quindici album, sta lavorando al suo nuovo disco, che uscirà in primavera, con i musicisti che lo accompagneranno anche nella performance di Busto Arsizio: Viki Ferrara (batteria), Dan Shim Sara Galasso (violino), Roberto Nassini (fisarmonica), Gianni Colombo (pianoforte) e Joselito Carboni (chitarra elettrica) oltre che, naturalmente, Gianfranco D’Adda alle percussioni.

Le “Suggestioni Cosmiche per Franco Battiato” di Renato Franchi & His Band in scena lo scorso anno al cineteatro “Gloria” di Como

Altra figura importante che salirà sul palco del Sant’Anna sarà, infine, Paolo Raimondi, attore originario di Rescaldina (come gli stessi D’Adda e Franchi) che ha collaborato per diversi anni con Battiato, dal già citato videoclip di Centro di gravità permanente al teatro d’avanguardia di Baby Sitter. Raimondi è inoltre l’autore di una serie di frammenti poetici ispirati al carisma e alla filosofia del cantautore catanese e lo ringrazio per averli messi a disposizione per arricchire questo articolo.

Ho il sospetto

di dover imparare ad essere ciò che sono

ma chi sono io, che all’apparenza sono umano?

Ho il sospetto di un cammino di perfezione

perché sono sicuro di essere immortale.

E questo non lo posso spiegare!

Paolo Raimondi durante un reading dedicato a Battiato presso la libreria “Ubik” di Legnano

Tra immagini, brani memorabili, danza e teatro, questo evento utilizzerà una molteplicità di linguaggi espressivi per realizzare il doveroso tributo ad uno degli artisti più influenti del panorama musicale italiano. Il documentario guiderà il pubblico alla scoperta del musicista e dell’uomo Battiato e, forse, aiuterà ciascuno di noi ad individuare il nostro “centro di gravità permanente” rispondendo alla più grande, ineludibile domanda che si affaccia spesso alla mente umana: “Ed io … chi sono?”

La serata verrà ripresa da “One TV” e verrà messa in onda sul canale 79 del digitale terrestre. La prenotazione è vivamente consigliata al numero 347 886 25 44. Ingresso 10 euro.

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