Il Light of Day, festival che sostiene la lotta al Parkinson, fa tappa a Figino Serenza, a due passi da Como
I’m just around the corner to the light of day.
Dietro l’angolo di casa mia, a un paio di minuti, c’è Figino Serenza, un paesino sconosciuto a molti che però ospita da diversi anni eventi musicali di grande interesse. L’occasione che mi ha portato qui è stata il “Light of Day”, manifestazione dedicata alla raccolta di fondi contro il morbo di Parkinson, alla quale l’omonima canzone di Bruce Springsteen ha dato il nome.


Bruce Springsteen in due edizioni del “Light of Day” presso lo “Stone Pony” di Asbury Park nei primi anni Duemila
Il Light of Day nacque per iniziativa di Bob Benjamin, promoter originario del New Jersey, affetto dal Parkinson. Si tenne per la prima volta nel 2000 ad Asbury Park, la città resa celebre per essere stata menzionata nel titolo del primo album del Boss, e da allora, anche grazie al sostegno di quest’ultimo, è diventato un festival itinerante che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari per la ricerca. Da dieci anni il “Light of Day” fa tappa anche in Italia e tra le location che ospitano il concerto c’è appunto Figino Serenza, a pochi chilometri da Como. Promotore dell’iniziativa è Andrea Parodi, che abita proprio qui, cantautore e organizzatore di eventi di ampio respiro come il Townes Van Zandt Festival e il Buscadero Day, ma anche della rassegna di interesse locale “Storie di Cortile”, che porta musicisti italiani ed internazionali in luoghi di grande fascino, come le vecchie corti delle cittadine brianzole.
Il fatto che un evento di tale calibro si tenesse letteralmente “just around the corner” lo ha reso un’occasione da non perdere. Un cast di artisti di altissimo livello, italiani e statunitensi, si è avvicendato domenica scorsa sul palco del teatro “Sacro Cuore”. Tra i “nostrani” Luca Guenna, anche lui impegnato nella raccolta di fondi per la ricerca con l’associazione WoodInStock, e Alessandro Gusmini. Poi il “padrone di casa” Parodi, accompagnato sul palco dal figlioletto Woody all’armonica, ha dedicato un toccante brano al padre Elio (scomparso due anni fa) e al figlio Geordie, descrivendo come “città di frontiera” la sua Figino. Ma Figino “appartiene” un po’ anche alla sottoscritta, che vi ha lavorato per sette anni come docente della scuola secondaria di primo grado, contribuendo alla crescita delle giovani generazioni avvicinandole alla conoscenza della lingua inglese e alle possibilità espressive che essa offre, spesso usando la musica e le canzoni come veicolo. Andrea aveva portato i musicisti del Townes Van Zandt Festival anche a scuola: ricordo con piacere l’autorevole presenza di Eric Taylor e Carrie Rodríguez con il suo magico violino (anzi, il fiddle, come lei stessa aveva spiegato ai ragazzi, così chiamato quando viene usato in ambito country).

Tornando alla manifestazione di ieri, ospite d’eccezione è stato Davide Van De Sfroos, con il suo trascinante folk in dialetto laghée; sul palco anche Paolo Ercoli alla chitarra dobro e Radoslav Lorkovic alle tastiere. Dagli Stati Uniti, attesissima l’esibizione di Vini “Mad Dog” Lopez, già batterista degli Steel Mill, formazione adolescenziale di Springsteen, e componente della E Street Band fino al 1974. Poi Malcolm Holcombe, illustre songwriter originario di Asheville, definito da Parodi come un “cocktail” tra Tom Waits e lo stesso Townes Van Zandt. Quindi Jeffrey Gaines, il bluesman Guy Davies, Joe D’Urso, da sempre una delle anime del Light of Day , e il giovane Anthony d’Amato, dal New Jersey, che hanno proposto alcuni brani del loro repertorio per poi esibirsi in una jam finale.


E infine, la trascinante conclusione sulle note di Twist and Shout è stata una sorpresa, ma anche una conferma, almeno a titolo personale, perché da dovunque si parta, per quanto mi riguarda, si arriva sempre ai Beatles. Da Figino al New Jersey e da Springsteen ai Fab Four: qualunque sia il mio percorso, ritorno sempre sui miei passi, perché a volte il senso delle cose è just around the corner.

Well, I’m a little down under but I’m feeling okay
And I got a little lost down along the way
Well, I’m just around the corner till the light of day