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Tra i tanti primati della Brianza, territorio compreso tra le province di Como, Lecco, Monza e Milano celebre per le sue eccellenze produttive nell’ambito dell’arredamento e del design, c’è anche quello di vantare la presenza del teatro d’opera più piccolo al mondo. Si tratta del teatro Antonio Belloni, situato a Barlassina, una cittadina di 7000 abitanti a 20 chilometri dal capoluogo lombardo.

Di “teatri in miniatura”, così definiti perché dispongono di circa 100 posti a sedere in strutture che riproducono fedelmente, in piccole dimensioni, i fastosi “teatri all’italiana” sette-ottocenteschi, in realtà la nostra penisola è ricca. Oltre a quello brianzolo possiamo infatti citare quello di Valvasone (PN), l’unico teatro privato ancora esistente in Italia; il teatrino di Vetriano (LU), di soli 71 metri quadrati, risalente a fine Ottocento; il Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio (PG), inaugurato nel 1808, dalla caratteristica pianta “a campana”, ed infine il teatro Donnafugata, all’interno della residenza della nobile famiglia da cui prende il nome, a Ragusa Ibla, nella Sicilia Orientale. Quello di Barlassina, però, è indubbiamente il teatro di più recente istituzione, poiché è stato inaugurato nel 2010.

La sua costruzione è stata voluta da Marco Belloni, imprenditore ed appassionato d’opera titolare di un’azienda che dal 1875 si occupa di ebanisteria e mobili di pregio. Il progetto è stato concepito dallo stesso Belloni insieme alla moglie Angela ed è dedicato al padre di Marco, Antonio, il cui nome è stato dato al teatro. L’occasione per realizzare questo sogno ha avuto luogo in seguito ad un ampliamento degli spazi della ditta. Quando agli inizi del 2000 il capannone della fabbrica era divenuto troppo piccolo per soddisfarne le necessità produttive, Belloni spostò la sua attività in un’altra struttura e decise di trasformare lo spazio preesistente in un vero teatro d’opera. Marco e suo figlio Giovanni hanno costruito tutti gli arredi e le componenti in legno dell’edificio – pavimenti, porte e mobili – coadiuvati da numerosi muratori, decoratori e gessisti. Le decorazioni – stucchi, rose, fregi, colonne – sono particolarmente originali e legate alla tradizione dell’artigianato locale.

La pianta del teatro è rettangolare. Il palco misura 14 metri di lunghezza per 10 di profondità. La platea ospita 70 poltrone, mentre gli otto palchi possono contenere quattro persone ciascuno. Il palco d’onore è riservato al proprietario – che assiste a tutti gli spettacoli – e alla sua famiglia.  La costruzione comprende un elegante foyer, una sala per ricevimenti, i camerini e una buca per l’orchestra. Il soffitto rappresenta un cielo illuminato da stelle a fibre ottiche che offrono un suggestivo spettacolo quando le luci della sala si spengono e la volta stellata si accende. Per sostenere le attività del teatro, molti spettatori hanno adottato una delle 1600 stelle e il loro nome è registrato nel sito ufficiale.

Con la sua ricca programmazione, giunta alla dodicesima stagione, il teatro Belloni è meta di appassionati di musica provenienti dalla Lombardia, ma anche dal resto del Nord Italia e dalla Svizzera. Le proposte hanno un format esclusivo, quello degli spettacoli narrati curati dal direttore artistico Andrea Scarduelli, in cui musica e parola si legano in un affascinante connubio. Il narratore accompagna i recital pianistici, lirici o strumentali, con i suo racconti e in questo modo essi sono fruibili sia dagli spettatori più competenti sia da chi si accosta per la prima volta all’universo della musica classica.

Durante il periodo del lockdown le attività culturali del Belloni non si sono del tutto interrotte: lo scorso aprile infatti, mentre i teatri di tutta Italia erano chiusi, il palco di Barlassina ha ospitato una singolare performance senza pubblico, intitolata “L’arte nell’arte”, immortalata in un documentario diretto da Giuliano Brenna. L’artista Mattia Consonni, noto per le sue tele in cui accosta dischi in vinile ad un’alchimia di colori, ha dato vita ad un “live painting” accompagnato dalla cantante Samantha Iorio e dalla pianista Rita Bacchilega. Il concerto ha spaziato tra jazz, pop e soul, con brani di Pino Daniele, Burt Bacharach e Al Jarreau e durante l’esibizione il pittore ha realizzato due quadri, Free e Sicily, ispirati a due dei brani musicali eseguiti.

Ho avuto occasione di assistere, per la prima volta, ad uno spettacolo all’interno di questo “teatro-gioiello” proprio oggi pomeriggio. “La notte degli Oscar”, questo il titolo dell’evento, era dedicato alle colonne sonore di Ennio Morricone.

Il compositore romano, scomparso lo scorso anno, ha ricevuto un Oscar alla carriera nel 2007 ed un Oscar per la miglior colonna sonora nel 2016 per The Hateful Eight di Quentin Tarantino (per lo stesso film gli è stato attribuito anche un Golden Globe), più moltissimi altri prestigiosi riconoscimenti.

Tre talentuosi giovani artisti – Riccardo Zangirolami al pianoforte e Francesco Tamburini  al violoncello insieme al soprano Francesca Cavagna – hanno interpretato alcune delle immortali pagine scritte dal Maestro, tratte dalle pellicole  C’era una volta il West, Giù la testa, C’era una volta in America (la cosiddetta “trilogia del tempo” ), La leggenda del pianista sull’Oceano, Mission, Il buono, il brutto e il cattivo e Nuovo Cinema Paradiso.

Il critico musicale Andrea Scarduelli, in collegamento da Hong Kong, ha introdotto l’esibizione dei musicisti raccontando numerosi aneddoti relativi ai rapporti tra Morricone e i registi con cui collaborava, soffermandosi in particolare sul suo sodalizio con Sergio Leone. Alcune immagini dei film, in particolare la scena del “triello” da Il buono, il brutto e il cattivo, hanno accompagnato l’emozionante performance. Particolarmente apprezzato dal pubblico è stato il brano L’estasi dell’oro. Personalmente ho sentito la mancanza di Sean Sean: il celeberrimo tema da Giù la testa è stato proposto da Zangirolami in una intensa versione per piano solo (quella dei titoli di testa) che sarebbe stata però ulteriormente impreziosita dalla brillante vocalità di Francesca Cavagna.

Per conoscere i prossimi appuntamenti e le altre iniziative (ricordiamo infatti che, oltre all’attività concertistica, il teatro ospita un’accademia che propone un’ampia offerta di corsi di musica, danza e recitazione) è possibile visitare il sito www.teatrobelloni.it